Si chiude un'era per la Juve

La Juve volta pagina. Con la retrocessione in serie B della "Vecchia Signora" si chiude un'era per l'intero calcio italiano. Ora l'unica squadra a fregiarsi di non essere mai retrocessa resta l'Inter, anche la formazione italiana che può vantare il maggior numero di trofei (nonostante la revoca degli ultimi die scudetti) ha dovuto cedere, non sul campo ma da un'aula del tribunale, e scendere in cadetteria. Sembrano ormai lontani i tempi dell'avvocato Agnelli, dello "stile Juve", esaltato dai più e vituperato dagli avversari, che aleggiava sulla squadra come un segno di riconoscimento magari da sfoderare nei momenti di difficoltà. La "Vecchia Signora" non è più simbolo di potere e di vittoria, ma è diventata una "vecchia signora" qualunque, magari che ispira più simpatia, e che ora dovrà avere a che fare con problemi più terreni.
Lo scandalo, che ha visto i dirigenti bianconeri Moggi e Giraudo tra i protagonisti, ha sgonfiato la bolla che circondava la società torinese, che ora si ritrova a dover conquistare la serie A su quei campi che fino a ieri la vedevano protagonista solo nelle amichevoli estive. Le partite che contano, infatti, i bianconeri erano avvezzi a giocarle in ben altri palcoscenici. E' giunta l'ora di scendere dal piedistallo e, con umiltà, guadagnare sul campo quella credibilità che il malcostume di certi dirigenti le ha tolto. E' finita un'era per uno dei club che rappresentano l'Italia del mondo, e non è un caso che proprio 8 giocatori della finale del Mondiale fossero juventini, ma non è detto che tutto il male venga per nuocere. Dal brutto scivolone la "Vecchia Signora" potrebbe uscirne rigenerata, più umana, riuscendo ancora a rispolverare il vecchio stile Juve, finito nel cassetto con la pubblicazione delle intercettazioni.