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La giornata "nera" degli arbitri

I tanti errori scatenano le polemiche

06 Feb 2006 - 09:26

La 23.a giornata del campionato di serie A sarà ricordata come una delle più "nere" per la storia degli arbitri. Direzioni disastrose in più partite hanno messo sul banco degli imputati i fischietti italiani e qualche assistente, alcuni dei quali in predicato di andare al mondiale. Bocciato Dattilo in Juventus-Udinese, insufficiente Rosetti insieme ad Ivaldi in Livorno-Messina, rimandato Bertini, mediocre Carretta.

Un tempo venivano chiamati "giacchette nere" in onore di quella divisa scura che era utilizzata come colore neutro rispetto alle maglie delle squadre che scendevano in campo. Oggi non possono essere definiti più così grazie agli effetti cromatici delle loro sfavillanti tenute: allora definirli uomini in giallo non sembrerebbe appropriato per chi con i thriller non ha nulla a che fare (forse), o connotarli con qualche altro appellativo colorato non avrebbe senso. Ha senso, invece, definire "nera" la giornata, la 23.a del campionato di serie A, che molti direttori di gara hanno vissuto, insieme a qualche assistente, alcuni dei quali rappresenteranno la classe arbitrale italiana al prossimo Mondiale.

Tanti, troppi errori, e per giunta tutti insieme dimostrano la mediocrità, almeno in ambito nazionale, di alcuni fischietti. E se comunque si deve credere alla buona fede, il giudizio non può che essere tecnico. Senza giustificazioni gli errori di Dattilo in Juventus-Udinese: due pesi due misure. Gol annullato a Di Natale (giustamente), in collaborazione con l'assistente Contini, il quale non "vede", in un'azione simile, il duplice fuorigioco di Del Piero e Trezeguet sul gol del capitano bianconero. Ed ancora, espelle Muntari "generosamente", non ammonisce, neanche, Emerson per un fallaccio su Vidigal. Infine, non punisce con il rigore una spinta di Cannavaro sul centrocampista portoghese. Francamente troppo. Bocciato.

Insufficiente la direzione di Rosetti in Livorno-Messina, prestazione che potrebbe costare il Mondiale al fischietto torinese, per la clamorosa decisione di accodare un rigore ai siciliani per un fallo di mano di Galante, spinto irregolarmente in precedenza da Floccari, ma soprattutto fuori area di quasi due metri. Colpevole anche l'assistente di Rosetti, quell'Ivaldi che al Mondiale ci andrà ma con il peso di non aver fatto valere la propria migliore visuale e la sua opinione, per timore reverenziale verso il direttore di gara. Note dolenti anche da Genova dove Bertini non accorda due rigori alla Sampdoria di cui uno nettissimo su Diana. Deludente il giovane Rizzoli che in Fiorentina-Lecce non concede un calcio di rigore a Toni trattenuto in area. Disastroso l'assistente di Racalbuto, Carretta, vittima di un clamoroso abbaglio, che annulla un gol regolarissimo a Cambiasso partito oltre 3 metri al di qua della linea difensiva del Chievo.

Il tutto per concludere con la tre giorni catastrofica di Dondarini che nella gara di Coppa Italia Roma-Juventus, ha espulso per reciproche scorrettezze Dacourt e Ibrahimovic, quando un giallo poteva bastare per i due, immediatamente riappacificatisi, mentre Nedved avrebbe meritato il rosso diretto. Stessa situazione che si è ripetuta sabato in Atalanta-Catania con il fischietto resosi protagonista per aver nuovamente fatto da paciere nella rissa tra Zampagna e Pantanelli. Insomma, questo per dire che il designatore Mattei avrà tanto da lavorare per restituire al calcio italiano una classe arbitrale degna di rappresentarlo anche all'estero, al di là di ogni "timido" sospetto.

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