Le regole Figc gli vietano di tenerlo
L'acquisto del Napoli da parte di Luciano Gaucci rientra in un disegno preciso del patron del Perugia. A meno di un'improbabile riammissione in A dei grifoni, Gaucci sarebbe costretto a vendere una delle due società, visto che il regolamento federale vieta che due squadre con lo stesso proprietario partecipino allo stesso campionato (in questo caso la B). Ma Gaucci è pronto a cedere il Perugia al suo giocatore/socio Al Saadi Gheddafi.
L'acquisto del Napoli da parte di Luciano Gaucci (anche se inizialmente sotto forma di "fitto di ramo d'azienda") si andrebbe a innestare in un disegno logico e preciso, quello del passaggio di proprietà del Perugia nelle mani di Al Saadi Gheddafi. Il piano è partito da lontano, per l'esattezza dalla scorsa estate, e ora deve essere concretizzato per forza, visto che il regolamento Figc ha una norma chiaramente enunciata: due società che si riferiscono alla stessa proprietà non possono giocare nello stesso campionato.
In realtà esistono due possibilità in base alle quali ciò non avverrebbe: il Perugia potrebbe essere riammesso in A se il ricorso di Gaucci fosse accolto, oppure il Napoli potrebbe comunque essere dichiarato fallito e ripartirebbe quindi (secondo il "lodo Petrucci") dalla C1. Ma si tratta in entrambi i casi di situazioni improbabili.
Però, perchè il Napoli passi effettivamente nelle mani di Gaucci la Figc deve approvare l'operazione, e non è detto che lo faccia visto che finora ha manifestato dubbi sulla procedura su cui si basa la transazione (il "fitto d'impresa", appunto). Ma alla fine l'ok con tutta probabilità arriverà, anche perchè Carraro, in quanto presidente di Mediocredito (nei cui confronti il Napoli ha un forte debito) ha interesse che la situazione del club azzurro si risolva per il meglio e che arrivino nuovi capitali. E qui entra in gioco Gheddafi. Il figlio del Colonnello non è mai venuto per inseguire l'utopia di un posto da protagonista nell'ex "campionato più bello del mondo", ma in realtà per ricoprire da subito il ruolo di proprietario-ombra del Grifo. Adesso, finalmente, arriva il momento di uscire alla luce del sole e diventare il "padrone" a tutti gli effetti del giocattolo-Perugia. Perchè il disegno si completi ci sarebbe un altro scoglio: l'erede del leader libico è anche azionista di minoranza nonchè membro del Consiglio di Amministrazione della Juventus. Almeno dalla seconda carica, secondo le regole, si dovrà dimettere. Ma di tutti i problemi questo sarebbe quello minore.