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Mancini-Inter: a giorni l'annuncio

Facchetti pensa alle dimissioni

12 Giu 2004 - 10:44

Massimo Moratti ha deciso: la panchina dell'Inter sarà affidata a Roberto Mancini. Le ultime perplessità si sono sciolte al termine di un vertice con il presidente Facchetti, che ha lasciato seccato gli uffici di via Durini e potrebbe dimettersi nel consiglio di amministrazione previsto martedì. Intanto anche Vieri e Materazzi, dal ritiro della Nazionale, elogiano quello che potrebbe essere il loro nuovo tecnico: "Io e lui siamo amici" dice Bobo.

La svolta è stata dettata dalla pace fatta alla Juventus tra la dirigenza e David Trezeguet: la mancata partenza del bomber bianconero rende inutile l’acquisto di Vieri. E come una reazione a catena, mosso un pezzo tutto cambia: Bobo resta all’Inter e in casa Moratti si prendono serie decisioni. Alberto Zaccheroni non gradisce la permanenza di Vieri al centro dell’attacco nerazzurro e neanche Moratti riuscirebbe a risanare il rapporto ‘mai esistito’ tra i due. Inevitabile a questo punto che il patron nerazzurro debba imporsi: Zaccheroni verrà allontanato con decisione unilaterale e Roberto Mancini sarà il nuovo tecnico. Manca solo l’ufficialità e con questa le dimissioni di Giacinto Facchetti da presidente della società.

I giocatori dell'Inter impegnati in Portogallo con la Nazionale intanto sembrano non tirarsi più indietro come accadeva qualche giorno, segno che il vento sta davvero cambiando. "Per Mancini parlano i risultati - ha detto Marco Materazzi in quello che appare un benvenuto - Io ovviamente mi sono trovato bene anche con Zaccheroni, pensate pure che ho pianto quando è andato via Cuper perché mi affeziono molto ai tecnici...". Ovvia la soddisfazione di Christian Vieri che, in questa vicenda, è protagonista in prima persona. "Se arrivasse Mancini non mi cambierebbe la vita - dice il bomber - ho 31 anni e non è un allenatore o un altro che può condizionare il mio futuro". Poi gli elogi... "Io e Mancini siamo amici - dice - se viene all'Inter sono contento per lui. Che consiglio gli darei? Nessuno, non ne voleva in campo figuriamoci ora che addirittura allena. Se preferisco allenatori che in gioventù abbiano giocato? Un pochino sì - risponde - penso che chi ha giocato capisce certe cose che uno che non ha giocato non capirà mai. Io la penso così". A confermare indirettamente l'arrivo del tecnico biancoceleste c'è l'infornata di giocatori a lui graditi: da Veron, già acquistato, a Cesar, molto vicino all'Inter, fino addirittura a Mihajlovic, vero pupillo di Mancini, amico da quando erano compagni di squadra nella Samp. "Davvero dite che Mihajlovic viene all'Inter? - dice Vieri - Ma non ha ancora firmato, quindi...". In compenso Helveg ha dichiarato di sentirsi "oggi più lontano dall'Inter", altro segnale negativo per Zaccheroni.

Risolto così il tormentone Zac, la Lazio si trova scoperta. E se Dino Zoff potrebbe candidarsi seriamente alla successione, spunta l’idea Luciano Spalletti, che così bene sta facendo da due anni all'Udinese. Decadute le mire su Walter Mazzarri (promesso sposo della Reggina) e Gianni De Biasi (resterà a Brescia) in quest'anno di transizione l'esperienza di Zoff potrebbe salvare un anno che sarà certamente travagliato

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