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Il Terzo segreto di satira: "Con la politica raccontiamo la vita"

Arriva al cinema "Si muore tutti democristiani", primo film del collettivo satirico. Tgcom24 ne ha parlato con Marco Ripoldi

Il Terzo segreto di satira:
ufficio-stampa

Dopo aver conquistato il web Il Terzo segreto di satira sbarca sul grande schermo.

Esce nelle sale italiane "Si muore tutti democristiani", primo film del collettivo satirico milanese, con protagonisti Marco Ripoldi, Massimiliano Loizzi, Walter Leonardi e Renato Avallone. "Nei nostri video solitamente usiamo la metafora della vita per raccontare le vita - spiega Ripoldi a Tgcom24 -, qui accade il contrario: la politica spiega le dinamiche della vita".

Stefano (Marco Ripoldi), Fabrizio (Massimiliano Loizzi) ed Enrico (Walter Leonardi) sono amici da una vita legati dagli stessi ideali e dagli stessi sogni. Insieme gestiscono una piccola casa di produzione con la speranza di tornare a realizzare documentari a tema sociale. Quel tanto desiderato progetto sembra finalmente arrivare insieme a un considerevole guadagno economico, ma anche a un patto che potrebbe azzerare tutto ciò in cui hanno sempre creduto. E una grande domanda li turba profondamente giorno e notte: “Meglio fare cose pulite con i soldi sporchi, o cose sporche con soldi puliti?”. Cosa decideranno "i nostri eroi"? Rifiuteranno il lavoro, rimanendo "sfigati", ma puri? Oppure accetteranno la proposta, stravolgendo le loro vite e i loro principi? Una riflessione ironica e impietosa sul compromesso, narrata con i toni dell'umorismo e della commedia e una lapidaria conclusione: "nasci contestatore, muori contestato". "Il titolo prende spunto da un celebre titolo del 1983 de "Il Manifesto", "Non moriremo democristiani - spiega Ripoldi -. In questo caso il termine democristiano è inteso come imborghesimento, come quello di un ragazzo che gira l'Europa con lo zaino in spalla e poi da adulto impacchetta una valigia già di per sé rigida".

Il Terzo segreto di satira:
ufficio-stampa

Come è stato passare dal web al grande schermo?
Per noi è il coronamento di un sogno. Dopo sette anni di sacrifici, impegno e costanza nell'usare la Rete per portare avanti il nostro concetto di satira questo è un passo importante. 

E' stato complicato portare la vostra cifra comica sulla lunga distanza?
Nella scrittura è stato fondamentale l'aiuto di Ugo Chiti, che ha dato un senso e coreanza a tutto. Per quanto ci riguarda è stato interessante scrivere la storia di personaggi che abbiano una evoluzione. E poi a noi piaceva l'idea di fare un lavoro sul personaggio che si avvicinasse più al teatro rispetto ai tre minuti del video sul web.

Possiamo parlare sempre di satira?
Quella che ne è uscita alla fine è una commedia italiana, amara, che fa ridere e fa affezionare ai personaggi. Una commedia che parla a tutti, usando degli archetipi. Però l'elemento satirico c'è sempre, a partire dal titolo, che è molto preciso per il momento storico che stiamo vivendo. 

Qual è la differenza più rilevante allora?
La prospettiva. Se nei video per il web usavamo la metafora della vita per parlare della politica, in questo caso è l'inverso, attraverso la metafora della politica parliamo della vita.

Che programmi avete ora per il futuro? 
Sul web continueremo. Anzi riprenderemo dopo la pausa. Si è creato un gruppo bellissimo. Il terzo segreto di satira sono i cinque autori e registi, ma intorno si è creata una cerchia di attori che ha fatto risvegliare la scena comica milanese, che si aggancia ai tempi di Paolo Rossi, Cochi Ponzoni. Per quanto riguarda il cinema il mio sogno è che questo sia l'inizio di un percorso. Ci abbiamo lavorato più di due anni, per noi è un passo molto importante. Ci crediamo davvero e speriamo che la gente lo apprezzi e lo sostenga.