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"Lo chiamavano Jeeg Robot", i supereroi italiani guardano ai cartoni giapponesi

Eʼ nelle sale italiane il film di Gabriele Mainetti che ha conquistato il Festival del cinema di Roma. Tgcom24 vi presenta una clip

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E' arrivato nelle sale italiane "Lo chiamavano Jeeg Robot", il film di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria e Luca Marinelli che è conquistato il pubblico del Festival del cinema di Roma.

La storia di un delinquente che assume dei superpoteri e viene scambiato per il celebre personaggio dei cartoni. Tgcom24 vi presenta una clip dal film.

"Lo chiamavano Jeeg Robot", i supereroi italiani guardano ai cartoni giapponesi

Il film è un chiaro omaggio, tanto nella trama che nel titolo, al celebre manga e poi anime di Go Nagai, tra i più amati tra quelli sbarcati in Italia a inizio anni 80. La storia è quella di Enzo Ceccotti, che entra in contatto con una sostanza radioattiva. A causa di un incidente scopre di avere un forza sovraumana. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia Hiroshi Shiba, l'eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d'acciaio.

"Da amante dei generi penso che quello supereroistico rappresenti la sfida più complessa e pericolosa - ha spiegato il regista Gabriele Mainetti -. Fare un buon film per me, significa raccontare con originalità. E quando ti avventuri in un genere che non ti è proprio, il rischio di scadere in un'imitazione è dietro l'angolo . È per questo che non abbiamo voluto raccontare le avventure di un superuomo in calzamaglia. Non avremmo avuto il tempo necessario per aiutare lo spettatore a sospendere l'incredulità. Dovevamo perciò convincerlo a credere dall'inizio. Come? Con le verità che ci appartengono, tangibili in personaggi ricchi di fragilità, che spero riescano a trascinare per mano lo spettatore in un film che, lentamente, si snoda in una favola urbana fatta di superpoteri.