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Venezia 75, al Lido Willem Dafoe nei panni di Van Gogh e l'Armadillo di Zerocalcare

A 22 anni dal suo esordio cinematografico con "Basquiat", il regista Julian Schnabel ritorna a raccontare il mondo dell'arte. Per Orizzonti arriva "La profezia dellʼarmadillo", tratto dal celebre fumetto

E' il giorno di Julian Schnabel che porta in concorso a Venezia 75 il suo "At eternity's gate", film sugli ultimi anni di Vincent Van Gogh con il volto scavato e intenso di Willem Dafoe.

Non è una biografia ma un insieme di scene ispirate a dipinti del pittore, eventi della sua vita comunemente accettati come fatti realmente accaduti, dicerie. A Orizzonti debutta "La profezia dell'armadillo", adattamento della graphic novel cult di Zerocalcare.

A 20 anni dal suo capolavoro sulla vita di "Basquiat", Schnabel torna a cimentarsi con un mondo vicino alla sua sensibilità, quello dell'arte e dell'identificazione dell'artista con la sua opera. Oltre a Dafoe nel cast anche Rupert Friend, Oscar Isaac, Mads Mikkelsen, Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Niels Arestrup.
Il film è stato accolto da un lungo applauso in conferenza stampa e lungamente applaudito in sala durante la proiezione riservata alla stampa. Il regista Julian Schnabel ha spiegato di avere visto i dipinti dell'artista olandese al Museo d'Orsay a Parigi: "Ci si avvicina ai dipinti e poi si vede tutto dopodiché riceviamo questo senso di accumulazione, ecco volevamo riprodurre questa emozione. Sono un pittore e dipingo da quando ero bambino, ho letto tutte le lettere di Van Gogh ma questo era solo un punto di partenza. Volevo creare un equivalente percettivo di quando si osserva un'opera d'arte. Il mio film parla anche del timore di impazzire. Ho detto tutto quello che potevo dire sulla pittura in questo film".

Per entrare nel personaggio, Willem Dafoe ha raccontato: "Ho dovuto imparare a dipingere, era davvero necessario. In questo ovviamente mi ha aiutato Schnabel e solo allora ho capito meglio quello che avrei dovuto fare".

In corsa per il Leone d'oro della Mostra del Cinema di Venezia anche l'ungherese László Nemes (già premio Oscar con il "Figlio di Saul") e il suo "Napszallta" (Tramonto). Ambientato a inizio '900 a Budapest, vediamo la giovane Irisz giungere nella capitale ungherese con il sogno di diventare modista nella cappelleria appartenuta ai defunti genitori. Ma le cose non andranno tutte lisce.

Fuori concorso il film firmato da Emir Kusturica "El Pepe, una vida suprema" incentrato sulla vita di José Pepe Mujica ex membro dei Tupamaros: un uomo umile che è diventato presidente della sua nazione restando fedele a quello che credeva e abbracciando, nello stesso tempo, il cambiamento. È la storia di un attivista politico e di un guerrigliero della sinistra latinoamericana.

Fuori concorso al festival anche "Dragged across concrete", firmato da S. Craig Zahler con Mel Gibson, Vince Vaughn, Tory Kittles. Un action movie che vede protagonisti due poliziotti messi sotto accusa per i loro metodi violenti.

Molto atteso soprattutto per i fan di Zerocalcare, arriva al Lido nella sezione Orizzonti "La profezia dell'armadillo" di Emanuele Scaringi con Simone Liberati, Valerio Aprea, Pietro CastellittoLaura Morante. Zero vive nel quartiere di Rebibbia, Tiburtina Valley. Terra di mammuth, tute acetate e cuori grandi. Zero è un disegnatore, ma senza un posto fisso si arrabatta tra vari lavoretti. La sua vita scorre sempre uguale ma, una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un armadillo che, con conversazioni al limite del paradossale, lo aggiorna su che cosa accade nel mondo.