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Il Medimex 2019 apre nel segno di Woodstock e attende gli Editors

Tra i protagonisti della prima giornata Baron Wolman, storico fotografo di "Rolling Stone" che immortalò il festival con una serie di scatti in mostra a Taranto. Venerdì prendono il via i concerti live

Il Medimex 2019 apre nel segno di Woodstock e attende gli Editors - foto 1
tgcom24

Si è aperta a Taranto l'edizione 2019 del Medimex, Festival & Music Conference, di cui Tgcom24 è media partner.

Tra i protagonisti della prima giornata Baron Wolman, storico fotografo di "Rolling Stone", che in un incontro d'autore ha raccontato l'esperienza di Woodstock immortalata negli scatti in mostra nell'Università della città pugliese fino al 28 giugno. Venerdì 7 iniziano gli appuntamenti live: tra gli altri di scena Editors e Cigarettes After Sex.

Medimex, Baron Wolman racconta la sua Woodstock 50 anni dopo

Un pezzo di storia del rock ha dunque aperto questa edizione della manifestazione organizzata da Puglia Sounds e Regione Puglia. Wolman ha vissuto da testimone uno dei momenti cardine della controcultura e della storia della musica. Un evento, come ha spiegato intervistato da Ernesto Assante, assolutamente inaspettato. "Woodstock è nato per un "incidente" - ha detto -. Gli organizzatori si aspettavano al massimo 100mila persone o poco più, e invece ne arrivarono più del quadruplo. Si pensava che con tutta quella gente sarebbe potuto accadere un disastro e invece non accadde niente".

La stessa presenza di Wolman al Festival non era preventivata. "Ero già in giro con un altro fotografo girando vari festival per realizzare un libro - ha raccontato -. Non sapevo di Woodstock. Abbiamo deciso di andare. Stupidamente pensavo di arrivare comodamente al parcheggio vicino al palco. Il traffico era completamente bloccato, andavamo avanti un chilometro all'ora. Allora ho guardato la mappa e mi sono infilato in una strada parallela e sono riuscito ad arrivare al palco. Il giorno prima dell'inizio c'erano già 200mila persone".

Ovviamente non sono mancati aneddoti su quelle giornate incredibili nel segno della musica, della pace, dell'amore libero e... anche delle droghe.  "Le strade erano tutte chiuse. Gli artisti arrivavano con l'elicottero e aspettavano il loro turno mangiando, bevendo e fumando qualcosa dietro il palco - ha ricordato -. A un certo punto eravamo io, Jerry Garcia dei Grateful Dead e Santana. Garcia propose di ingannare il tempo "facendosi" qualcosa, dell'Lsd. Il problema fu che Santana venne chiamato a suonare dopo solo un'ora ed era talmente fatto che disse che la sua chitarra gli sembrava un serpente di metallo e tutto quello che vedeva della gente erano occhi e denti".

Per tre giorni la musica andò avanti 24 ore su 24, e la gente non si lascio scoraggiare nemmeno dalla pioggia che a un certo punto trasformò il posto in un mare di fango. "La folla era immensa e per quelli delle prime file andare indietro per andare al bagno, bere o mangiare era davvero impossibile. Mi chiedo ancora oggi come abbiano fatto". Woodstock fu importante anche per rinsaldare il rapporto tra esercito e giovani della controcultura. "All'epoca eravamo in piena guerra del Vietnam - ha spiegato - e i militari non erano visti di buon occhio. Ma in quei giorni aiutarono con elicotteri a portare cibo e a prestare soccorso medico a chi ne avesse avuto bisogno". Un esempio di quello dello spirito che animava quell'evento. "Se lo spirito di Woodstock fosse in noi, dai presidenti agli operai, quello di oggi sarebbe un mondo migliore" ha concluso Wolman.

ENTRA IN SCENA LA MUSICA DAL VIVO - Con Venerdì 7 giugno si apre la tre giorni di musica dal vivo, con grandi appuntamenti internazionali e non. Sul palco principale, dalle 20, saranno di scena la salentina Julielle, portavoce di un raffinato elettro pop, il dream pop degli americani Cigarettes After Sex e infine gli Editors, la neo post-punk band che di recente ha pubblicato “The Blanck Mass Sessions”. Sul palco di Villa Peripato, dove i concerti sono a ingresso libero, si esibiranno i britannici Clock Dva, epigoni della scuola dei Kraftwerk, i Giunto di Cardano, alternative band foggiana con venature psichedeliche, e il sassofonista James Senese con lo storico gruppo Napoli Centrale. Alle 23 ultimo set della serata con i rapper Ensi e Johnny Marsiglia.

NON SOLO CONCERTI - Tantissime le attività previste nel corso della giornata. Alle ore 12, al Caffè Letterario Cibo per la Mente, in via Duomo, si presenta il libro “Woodstock ‘69” di Ernesto Assante, che sempre sul festival americano alle ore 18, nella Villa Peripato, terrà una “Lezione di musica” con il fotografo Giovanni Canitano, testimone diretto dell'edizione del venticinquennale di Woodstock. Alle ore 16, all'Università, previsto l'“Incontro d'autore” con Mezzosangue, al secolo Luca Ferrazzi, il rapper in ascesa che con il secondo album “Tree-Roots & Crown” è recentemente balzato in testa alla classifiche di vendita degli album in vinile.

Non mancheranno inoltre i workshop riservati agli operatori che vogliono saperne di più su come affrontare il mercato della musica, l'industria discografica, il mondo dei live e i rapporti tra musica e intelligenze artificiali. Inoltre, sono aperte le mostre “Woodstock & Hendrix: The Revolution. Fotografie di Baron Wolman e Donald Silverstein” (dislocata tra l'Università e il Museo MArTa) e “Wonderwall and Exhibition about Oasis” e “Rocks and Shots” con gli scatti di Henry Ruggeri e memorabilia (Galleria Comunale). Infine, in Villa Peripato è aperto il Medimex Music Market, grande spazio dedicato alle etichette indipendenti e ai collezionisti di vinili con dj set, aperitivi musicali e molte altre iniziative (dalle ore 17 sino al termine dei concerti).