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Renato Zero e suoi primi 70 anni tra trasgressione e ambiguità

Il cantante festeggia il compleanno importante con tre nuovi album

Renato Zero compie 70 anni mercoledì 30 settembre. E sfidando le regole del mercato esce con tre nuovi album, uno al mese per tre mesi, in un periodo difficilissimo per l'industria musicale. D'altronde Renato Fiacchini, il suo vero nome, alle sfide è abituato. La sua ribellione è cominciata da adolescente quando, cresciuto in un quartiere popolare, figlio di un poliziotto e di un'infermiera, esibiva la sua ambiguità con look stravaganti.

Le foto più belle di Renato Zero

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Il centro della sua formazione è stato il Piper: all'inizio si è fatto notare come ballerino, entrando nei "Collettoni", il gruppo che ballava negli spettacoli di Rita Pavone. E' proprio in questo periodo che nasce l'amicizia con Loredana Berté, che ha compiuto 70 anni il 20 settembre, e sua sorella Mia Martini. In particolare è con Loredana che condivide le esperienze nei Caroselli e nella versione italiana di "Hair". 

 

Prima del definitivo successo fa in tempo anche a fare la comparsa nel "Satyricon" e nel "Casanova" di Fellini. E' con l'inizio degli Anni 70, che Renato trova la sua identità artistica: un personaggio dal look eccessivo e dalla esibita ambiguità che sfida le convenzioni, dà voce ai ragazzi delle periferie e canta canzoni che possono descrivere situazioni sessualmente trasgressive così come posizioni anti abortiste e contro la droga.

 

E' nel 1977 che con l'album "Zerofobia" (Rolling Stone Italia lo ha inserito nei 100 album italiani più belli di sempre) che comincia a frequentare i piani alti delle classifica grazie a brani come "Mi vendo", "Morire qui" e "Il cielo", uno dei classici del suo repertorio. In questi anni Renato diventa una sorta di messia delle periferie, seguito da un pubblico adorante che non lo abbandonerà più: in principio sono gli "Zerofolli", poi ribattezzati "Sorcini".

 

Il culmine di questo periodo è rappresentato dai concerti in un tendone da circo, "Zerolandia", stesso titolo di uno degli album più fortunati della sua carriera: vengono poi il film "Ciao ni", ancora oggi il caratteristico saluto dell'artista, l'album "EroZero" (primo posto in classifica), la partecipazione al primo "Fantastico" di Pippo Baudo, poi la radio, "Fantastico 3". Il suo successo diventa un fenomeno sociologico e per molti aspetti unico nel panorama italiano.

 

Dopo la chiusura di Zerolandia, gli anni '80 li comincia con una conferenza stampa organizzata allo Zoo di Roma: Renato e alcuni figuranti sono vestiti da leoni e dentro la gabbia. Uno sberleffo kitsch per lanciare "Leoni si nasce" che staziona per poco tempo al primo posto. Inizia il periodo meno felice della sua carriera, concluso nel 1989 da "Voyeur", un lavoro prodotto da Geoff Wesley, dal suono e il respiro internazionali. Il suo rilancio avviene grazie alla prima partecipazione al festival di Sanremo.

 

E' il 1991, da tempo ha abbandonato i look eccessivi che lo hanno reso famoso. E' in gara con "Spalle al muro", un brano di Mariella Nava. La sua è una delle performance più intense della storia del Festival: arriva secondo, in coppia con Grace Jones. Nel 1993, mentre avvia Fonopoli, il progetto mai realizzato di una città della musica, torna in tour dopo qualche anno e comincia l'attività frenetica.

 

Nel 2001 torna primo in classifica con l'album "La curva dell'angelo" e da quel momento, tra tour dal format originale e accompagnati da un successo di pubblico clamoroso, nuovi album, apparizioni televisive, pubblicazione di antologie e ristampe, diventa una presenza costante della scena musicale, dall'alto di un carisma guadagnato sul campo. 

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