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Paolo Conte: "Non sono ottimista, l'arte è in crisi e molti improvvisano"

Il cantautore presenta a Tgcom24 il nuovo album "Snob" e il tour internazionale

A quattro anni di distanza da "Nelson", Paolo Conte pubblica "Snob": quindici brani che catapultano l'ascoltatore in un mondo magico e lontano. La visione del cantautore sulla realtà d'oggi è dura: "Non sono ottimista ma continuo a sperare, l'arte è in crisi. I cantautori di una volta erano solidi culturalmente, oggi si improvvisa". Tour al via tra Europa e Italia dal 25 ottobre e anticipa: "Ci saranno molte canzoni del mio vecchio repertorio".

Paolo Conte: "Non sono ottimista, lʼarte è in crisi e molti improvvisano"

Polo blu e maglioncino di lana, semplice e con voce profonda, Paolo Conte ci ha accolti alle Cantine Braida di Rocchetta Tanaro, in provincia di Asti. Poco distante dalla casa di campagna dove vive con la moglie, immerso nel silenzio e cullato dalla musica classica che ascolta nel tempo libero.

Ed è proprio in questi momenti intimi e raccolti che sono nate le nuove canzoni: "Ho intitolato il disco 'Snob' - spiega il cantautore - perché di solito pesco il titolo di un brano del mio album. In particolare Snob è una persona che irrompe in una tranquilla provincia a scompigliare l'equilibrio amoroso di una coppia. Ma io mi sento più dandy".

Nelle canzoni sono forti le suggestioni letterarie che Conte è riuscito a pennellare su ogni parola. Ma lo scenario artistico è desolante secondo l'artista. "Credo sia peggiorato tutto - ha raccontato - anche a livello di produzione artistica. Questo è lo specchio del Paese che c'è intorno. Non si respira più aria artistica, sono venuti meno degli elementi come l'armonia. Noto che c'è un momento debole dal punto di vista musicale. La radice è la debolezza letteraria. I cantautori storici, che ho conosciuto io e che sono venuti prima di me, erano persone coltissime. Questa cultura non c'è più, la gente scrive improvvisando. Tutta l'arte è in crisi. Non sono ottimista ma spero che qualcosa cambi".

E allora ecco che c'è "l'amica di sempre", la musica, a creare un rifugio popolato da una pallina di tennis che balza in Africa ("Si sposa l'Africa"), sensazioni forti del caffè associate all'amore ("Donna dal profumo di caffè"), lo scenario di una strada vuota d'estate e sguardi timidi che si incrociano ("Incontro") e la nostalgia del tempo che passa ("Maracas").

Già pronto il tour che vedrà impegnato il cantautore 77enne, con alle spalle quarant'anni di carriera, da questo mese a marzo 2015. Al via da Legnano il 25 ottobre. Non mancheranno le maggiori città italiane come Milano (al Conservatorio Verdi il 27, 28 e 29 novembre) e Roma (4, 5 e 6 dicembre al Teatro Sistina). Poi Francia, Austria e Germania: "In scaletta ci saranno pochissimi brani da 'Snob - ha anticipato - perché la gente deve abituarsi a queste nuove canzoni in compenso ne inserirò molte del vecchio repertorio". Fine della chiacchierata, Conte se me va silenziosamente come un gatto. In fondo con il felino ha una cosa in comune: "Sono un solitario, sarò per questo che non amo molto i duetti", come ha ammesso.