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Monica Guerritore porta in scena Allen: "Ecco il mio 'Mariti e mogli'... in chiave femminile"

Al Manzoni di Milano fino al 18 marzo lo spettacolo tratto dal film del 1992. Tra gli interpreti anche Francesca Reggiani

Monica Guerritore porta in scena Allen:
ufficio-stampa

"Woody Allen in persona mi ha dato il via libera per adattare la sua sceneggiatura per il teatro", così Monica Guerritore presenta il suo "Mariti e mogli", al teatro Manzoni di Milano fino al 18 marzo, tratto dall'omonimo film del 1992, firmato dal regista americano, da lei diretto e interpretato accanto a Francesca Reggiani, da cui nasce l'idea e ad un cast di altri sei grandi attori.

Una pièce "delicata ed ironica, leggera e mai superficiale, che fa ridere e pensare in una chiave squisitamente femminile...".

"Allen mi ha contattato direttamente e ha riconosciuto valido il mio lavoro su Strindberg e Bergman: del resto lo stesso film si ispira a 'Scene da un matrimonio'", racconta la regista, che descrive la pièce come "una delicata e profonda confessione collettiva sull'inadeguatezza degli uomini a gestire l'amore". Confessione in cui la Guerritore ritrova: "l'anima femminile di Woody Allen".

La trama è quella del film, riadattata però ai luoghi e ai tempi teatrali. Così le vie di Manhattan ddel film del 1992 si concentrano in una notte piena di pioggia, quando gli esseri umani abbandonano la razionalità per scoprirsi come realmente sono, in una sala da ballo, che è però anche un luogo della mente, dove gli otto protagonisti (mariti, mogli, amanti…) si ritrovano, come nelle parole di Allen, in un “girotondo di piccole anime che sempre insoddisfatte girano e girano intrappolate nell'insoddisfazione cronica di una banale vita borghese”.

Quattro coppie, che, bloccate da un blackout, affrontano una crisi sentimentale in una notte "dionisiaca", come la definisce la regista, sulle note di Armstrong. A scatenare la catastrofe è la notizia della separazione di Jack (Ferdinando Maddaloni) e Sally (Guerritore), che sconvolge i loro amici Judy (Francesca Reggiani) e Gabe (Cristian Giammarini), l'una invaghita di Michael (Enzo Curcuru') e l'altro attratto dalla sua allieva Rain (Malvina Ruggiano) in una trama che invischia anche l'amante di Jack, Sammy (Lucilla Mininno) e l'outsider, un silenzioso osservatore che pare non avere nulla a che fare con nessuno degli altri, Paul (Angelo Zampieri).

"Mariti e mogli", scene dello spettacolo

Nelle simultaneità delle relazioni e degli intrecci clandestini, nelle rotture e nelle improvvise riconciliazioni, nei vagheggiamenti ecco trapelare le “piccole altezze degli esseri umani”, così familiari a Bergman e a Strindberg.
"Allen è un regista che amo molto", racconta Monica Guerritore, "che capisce le inadeguatezze del mondo sentimentale. Il film me l'ha suggerito Francesca Reggiani, con me in scena, e io ci ho rintracciato subito “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman. Ed è la "chiave femminile", a fare da fil rouge al delicato e buffo, commovente e ironico incontro di anime perse: "Le donne sono abituate ai cambiamenti, da quelli del loro corpo a quelli dei sentimenti. Per loro le cose accadono e basta, anche i tradimenti, la rabbia e non c'è giudizio nell'accettazione di questo cambiamento. Ma di femminile c'è anche la forza, diversa dal potere, e la capacità di capire e accettare le proprie inadeguatezze".