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Giffoni Film Festival, Julianne Moore: "Volevo diventare come Meryl Streep"

Lʼattrice ha ricevuto il premio Truffaut e ha parlato ai ragazzi dei suoi film, dellʼessere madre e... di George Clooney

Sul Blue Carpet del Giffoni Film Festival, tra le star ospiti della terza giornata, lei è sicuramente una delle più "regali".

Vestita di bianco, con un maxi abito semplice ed elegante, Julianne Moore, 56 anni portati splendidamente, ha firmato autografi e fatto selfie insieme ai ragazzi, che l'hanno accolta alla kermesse, dove è stata premiata con il Truffaut. "Meryl Streep è stato il mio modello. Volevo diventare come lei...", ha detto l'attrice.

"Negli anni '70 "ho scoperto la recitazione grazie a un'insegnante al liceo che mi ha detto che quella sarebbe potuta essere la mia strada. Poi un giorno sulla copertina di Time Magazine ho visto Meryl Streep, che era l'attrice emergente del momento. E' diventata il mio modello, volevo fare quello che fatto lei", ha detto la bella attrice ai giovani giurati, che in un video hanno raccontato i film nei quali l'hanno amata di più, da "Magnolia" a quello che le ha portato l'Oscar "Still Alice", da "The Hours" a "Hunger Games".

Sul suo ruolo di madre ha detto: "Essere genitore è una cosa che ho cercato, è stato un grandissimo regalo, e ai miei figli (Caleb di 19 e Liv di 15, avuti con il marito regista Bart Freundlich) come ai ragazzi qui a Giffoni voglio soprattutto dire di non sottovalutare quanto sia importante seguire le proprie passioni. Attraverso quelle potete arrivare a capire quello che veramente volete fare nella vita". L'essere mamma, l'ha spinta anche ad impegnarsi nella battaglia per avere più regole sull'uso delle armi negli Usa: "Il mio è un Paese dove il diritto ad avere un'arma è garantito dal secondo emendamento, quindi io preferisco parlare di sicurezza che di controllo sulle armi. Bisogna convincere le persone che come sono servite regole per far sì che le auto non fossero strumenti mortali, così bisogna fare per le armi".

L'attrice ha poi parlato di immigrazione ai tempi di Trump: "In America, a parte gli indiani nativi siamo tutti immigrati, anch'io sono di prima generazione. Gli Stati Uniti sono stati fatti grandi e devono la loro identità all'immigrazione".

Nel suo percorso artistico, spiega, ci sono stati degli incontri che hanno segnato le sue scelte, come quello con Robert Altman ("il suo lavoro mi ha ispirato profondamente come attrice") o con Todd Haynes, che l'ha diretta in "Lontano dal paradiso" e ora nel fantasy "Wonderstruck", per il quale potrebbe ottenere una nuova nomination agli Oscar.. Per quale altro film, le sarebbe piaciuto ricevere un Oscar? "Sarei stata felice di riceverlo per uno qualunque", risponde sorridendo: "E' un riconoscimento che ti cambia la vita, perché ti viene dato dalle persone con cui lavori e che stimi, dai colleghi".

Tra i prossimi film, ha in uscita "Kingsman: The Golden Circle" di Matthew Vaughn, sequel delle avventure delle elegantissime spie british dove lei fa la 'cattiva' e "Suburbicon", commedia nera di George Clooney, che potrebbe debuttare, stando alle indiscrezioni, a Venezia, scritto dai fratelli Coen: "George è un uomo molto generoso e divertente riesce a creare un'atmosfera magnifica sul set", spiega. Che consiglio darebbe al neo papà? "Di prepararsi a passare tantissimo tempo a giocare", dice l'attrice che è anche autrice di libri per bambini.

Ha anche in preparazione per Amazon una serie tv da 160 milioni di dollari, ancora senza titolo, diretta da David O. Russell e interpretata con Robert De Niro: "sarà la storia di una grande famiglia con moltissimi personaggi, gireremo a New York, perché David, Bob ed io viviamo là", e per il grande schermo la versione americana di Gloria, premiato a Berlino nel 2013 per l'interpretazione di Paulina Garcia, che come l'originale cileno, sarà diretto da Sebastian Lelio.

Ha mai avuto proposte di film italiani? "No e mi chiedo perché, mi piacerebbe". Tra i cineasti italiani, "amerebbe lavorare con "Luca Guadagnino, è fenomenale". Ora si sta godendo la vacanza in Italia: "L'area della costiera amalfitana è spettacolare. Sto vivendo un'esperienza sensoriale, tra cibo, acqua e incontri con le persone. E' un luogo molto accogliente e positivo, c'è una bellezza assoluta".