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Roma, a Esperienza Europa si è discusso di overtourism | Focus sul caso del Parco delle Cinque Terre

Il convegno è stato organizzato da Parco Nazionale delle Cinque Terre - Patrimonio Unesco in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e con l'Ufficio in Italia del Parlamento europeo

Il 13 febbraio, a Roma, presso Esperienza Europa - David Sassoli, si è tenuto l'evento "Overtourism? Riflessioni per la tutela del patrimonio nazionale e un turismo sostenibile.

Il caso del Parco delle Cinque Terre". Il convegno, organizzato da Parco Nazionale delle Cinque Terre - Patrimonio Unesco in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e con l'Ufficio in Italia del Parlamento europeo, ha rappresentato un'occasione di scambio, riflessione e confronto tra istituzioni, decisori politici, operatori e tecnici sul fenomeno dell'overtourism, sempre più impattante nel nostro Paese.

 

I temi

 Durante l'evento, si è discusso di linee strategiche per l'agenda 2030, assunzione di responsabilità, azioni condivise a livello di sistema, dovere di preservare il territorio, sfida al fenomeno dell'overtourism, studi e possibili soluzioni.

 

L'overtourism

 L'overtourism rappresenta una sfida significativa per moltissime destinazioni del nostro Paese. Destinazioni turistiche culturali iconiche come Roma, Venezia e Firenze, ma anche aree di interesse naturalistico come il Parco Nazionale delle Cinque Terre, si trovano a gestire flussi eccessivi di turisti, con conseguenti problematiche legate a impatti ambientali, abbassamento della qualità dell'esperienza di visita e di vivibilità per le comunità locali. Per controllare il fenomeno, che va di pari passo con la crescita dell'industria turistica, si studiano formule per gestire al meglio le presenze e per regolamentare gli accessi promuovendo l'off-season, implementando misure di programmazione basate sulla prenotabilità delle destinazioni, e sensibilizzando i visitatori sull'importanza del turismo informato e sostenibile.

 

Partendo dall'esperienza maturata, dalle azioni già intraprese e dallo studio sul tema commissionato dall'Ente Parco, l'evento è stato l'occasione per portare all’attenzione una riflessione corale e di ampio respiro sull'importanza di una gestione coordinata del patrimonio naturale e culturale e la valorizzazione di esperienze più responsabili e attente alle specificità dei luoghi di pregio e meritevoli di protezione.

 

L'evento

 Durante il convegno, sono state prese in esame esperienze diverse, tra cui quella delle Città di Firenze, di Venezia e della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali. Un focus particolare si è poi stato dedicato al caso del Parco delle Cinque Terre attraverso lo studio dei flussi turistici redatto da MIC HUB e dalle soluzioni intraprese per la salvaguardia dei suoi fragili territori verticali come l'adesione alla Carta europea per il Turismo Sostenibile, la Voluntary Review del Parco (la prima condotta da una area protetta in Italia sino a oggi e esperienza pilota in Italia di attuazione della Agenda 2030) e il suo il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici (la cui impostazione da parte del Parco è unico esempio in Italia sia per l'area terrestre sia per quella marina protetta).

 

L'evento si è aperto con i saluti istituzionali di Carlo Corazza, capo dell'Ufficio in Italia del Parlamento europeo; Antonio Parenti, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea; Massimo Pronio, Responsabile Comunicazione Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Donatella Bianchi, Presidente Parco Nazionale Cinque Terre.

 

"L'evento di oggi ha chiamato a raccolta stakeholder importanti e porta alla riflessione su un fenomeno di grande attualità a livello globale, che richiede regole, partnership e soluzioni innovative. La nostra esperienza, quella di un Parco Nazionale amato in tutto il mondo e scelto da milioni di turisti ogni anno, è simile a quella altre realtà come Firenze e Venezia. Servono momenti e tavoli di confronto a livello nazionale per fare rete e condividere risultati e obiettivi che guardino alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica - ha affermato Bianchi in apertura dei lavori -. Partiamo da un chiaro quadro conoscitivo per applicare poi, attivando momenti di confronto e partnership tra istituzioni, operatori e società civile, le soluzioni individuate dagli studi di settore.  È necessaria, perciò, una gestione coordinata del patrimonio naturale, sociale e culturale, con particolare attenzione alla protezione dei territori fragili".

 

Nei tavoli di lavoro, moderati da Alberto D'Alessandro, Team Europe Direct, si sono intervallate esperienze e commenti da parte di rappresentanti istituzionali, decisori politici ed esperti tecnici di territorio, turismo e pratiche sostenibili. Folta la presenza anche da parte di parlamentari e deputati intervenuti nei diversi panel.

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