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Come fermare i "pirati" delle dirette sportive? Ecco le proposte del Parlamento Ue

La protezione del diritto d'autore non copre gli eventi sportivi, in quanto non si tratta di "opere", secondo la legge europea sul diritto d'autore. A godere invece di questa protezione è la registrazione degli eventi sportivi

Istockphoto

Godersi in tv una bella partita con famiglia e amici? Sì, ma solo nel pieno rispetto della legalità. Ovvero senza collegarsi su canali "pirata" che trasmettono le dirette illegalmente, e che utilizzano inoltre pubblicità e sottoscrizioni a pagamento. Un pericolo, quest'ultimo, sia per i detentori dei diritti dell'evento sia per gli utenti, esposti al rischio di frodi. Per combattere la pirateria delle dirette sportive, il Parlamento Ue ha presentato una serie di nuove proposte.

80%: è la percentuale delle entrate che derivano dai diritti di trasmissione. Il beneficiario è chiaramente il detentore dei diritti relativi all'evento in questione.

 

Pericoli della pirateria - E' bene sottolineare che il ruolo economico rivestito dalla trasmissione degli eventi sportivi è a dir poco fondamentale. Senza contare che, in tempo di pandemia, gli stadi sono chiusi, dunque gli organizzatori di questi eventi possono contare solo e soltanto sui proventi derivati dai diritti di trasmissione tv.

 

Facile immaginare dunque come la pirateria (e dunque la proliferazione indiscriminata e incontrollata di canali che trasmettono illegalmente le dirette di eventi importanti) stia infliggendo un colpo mortale al settore, ma non solo. Spesso a rimetterci in termini economici sono infatti anche gli stessi consumatori, esposti a malware e a furti di dati, tra cui ad esempio frodi con carta di credito.

 

Protezione del copyright – La protezione del diritto d'autore non copre gli eventi sportivi, in quanto non si tratta di "opere", secondo la legge europea sul diritto d'autore. A godere invece di questa protezione è la registrazione degli eventi sportivi. Alcuni paesi hanno introdotto leggi specifiche che includono le trasmissioni in diretta. Queste però non sono le stesse in tutti i Paesi europei: solo l'Italia ha introdotto nella sua legislazione un nuovo "diritto connesso" al diritto d'autore che prevede la protezione dei diritti audiovisivi in ambito sportivo di cui possono beneficiare gli organizzatori di eventi sportivi.

 

Tempi troppo stretti - Sono quelli che scandiscono i tentativi fatti finora di fermare le azioni di pirateria: la trasmissione di eventi sportivi in diretta ha infatti una vita "economica" molto breve (ovvero la durata stessa dell’evento), dunque il tempo per bloccare la trasmissione pirata dell'evento in questione è molto ridotto.

 

Procedure attuali contro la pirateria - Sono lunghe, di applicazione non immediata e dunque totalmente inefficienti.

 

Le proposte del Parlamento Ue - La commissione giuridica del Parlamento Ue ha approvato il 13 aprile 2021 una relazione che contiene la richiesta di un'estensione degli attuali diritti relativi alle dirette e un esplicito invito alla Commissione Ue: quello ad avanzare proposte concrete in merito agli eventi sportivi in diretta, permettendo ad esempio la rimozione o il blocco immediati senza però interrompere la diretta legalmente trasmessa.

 

Sempre secondo la proposta della Commissione parlamentare Ue, la rimozione di contenuti illegali dovrebbe avvenire immediatamente dopo la notifica e non oltre 30 minuti dall’inizio dell'evento. Le nuove regole dovrebbero colpire le emittenti illegali, non gli utenti, che fruiscono spesso inconsapevolmente di contenuti illegali.

 

Naturalmente tutto ciò non vale per i contenuti trasmessi in diretta nel luogo dell’evento o per i video girati dal pubblico, in quanto non infrangono nessuna regola e rappresentano una parte integrante dell'esperienza del tifoso.

 

La dichiarazione - "L'obiettivo è contrastare quelle migliaia di emittenti illegali che prendono il segnale da vari eventi sportivi in corso in Europa e lo ritrasmettono illegalmente. Dal momento che i club non possono vendere biglietti in questo momento, dobbiamo proteggere l'unico ricavo economico che rimane loro: i diritti televisivi", ha spiegato il deputato spagnolo Adrián Vázquez Lázara (Renew Europe), presidente della Commissione giuridica del Parlamento Ue.

 

Prossimi passi - Il Parlamento europeo dovrebbe esprimere il suo voto in merito alla relazione durante la seduta plenaria di maggio.

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