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Australia, individuato farmaco che sconfigge il cancro nei topi

Una ricerca australiana mostra come una terapia con alisertib riesca a curare i tumori causati dal papilloma virus. Esperimenti su pazienti umani entro un anno

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Un gruppo di ricercatori della Griffith University, in Australia, ha individuato un farmaco in grado di curare alcune tipologie di cancro nei topi da laboratorio. Si tratta dell'alisertib, un medicinale sperimentale che riesce a sconfiggere i tumori di cervice, collo, pelle e utero causati dall'azione patogena del papilloma virus (HPV). Gli scienziati sperano di verificarne l'efficacia anche su pazienti umani entro un anno.

Verso cura del cancro al collo dell'utero - Nonostante la disponibilità di un vaccino, il tumore alla cervice uterina rappresenta ancora la terza causa di morte nelle donne e le speranze di sopravvivenza per chi lo contrae risultano davvero basse. Secondo gli scienziati coordinati dal professor Nigel McMillan, la terapia con il farmaco alisertib ha tutte le potenzialità per costituire una valida alternativa alla chemioterapia e radioterapia. Lo stesso McMillan ha dichiarato che questa scoperta rappresenta un "deciso passo in avanti nella ricerca di una cura definitiva per il cancro al collo dell'utero".

Le proprietà dell'alisertib - Noto anche con la sigla MLN8237, alisertib è una piccola molecola, attiva per via orale, che inibisce in modo selettivo la chinasi Aurora A, enzima responsabile della proliferazione incontrollata delle cellule tumorali in generale. La sua applicazione in campo clinico, però, non è ancora stata verificata compiutamente. "Il grande vantaggio di questo farmaco - spiega McMillan - è che è già stato somministrato a pazienti umani ed è risultato compatibile". Le applicazioni nel campo clinico potrebbero diventare "determinanti", come nel caso di donne giovani che vogliono avere figli ma che al momento devono sottoporsi a trattamenti "pesanti" come chemio, radioterapia e isterectomia. "Questo farmaco offre una grandissima speranza a tutte queste persone" conclude McMillan.