JAZZ MEETING

Il trio Zambrini-Bodilsen-Maretti Andersen presenta il nuovo album

Ospiti di Jazz Meeting

di Giancarlo Bastianelli
14 Feb 2023 - 13:57
 © Ufficio stampa

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Pubblicato dal trio Zambrini-Bodilsen-Maretti Andersen il singolo "Gaia", è nuovo brano dall'album "Quetly", che vedrà la luce il 23 aprile, su etichetta Mingus. La formazione italo danese, forte del consenso avuto dal pubblico e dalla critica, torna con il terzo lavoro che è ulteriore step nella carriera dei tre musicisti.

Il pianista Antonio Zambrini, gradito ospite a Jazz Meeting, ci illustra le caratteristiche musicali di "Quetly". "Il disco è una sorta di prosecuzione del precedente, che rispetto al primo e al secondo album da noi realizzati, coinvolge di più Jesper e Martin. Realizzando e provando i vari brani, ho cercato di dare loro più spazio possibile, affinché potessero esprimersi nella maniera migliore. La dimensione collettiva è quella nella quale sono più a mio agio, una proposta variegata, dove l'apporto di Jesper e Martin è stato produttivo sia nella nostre composizioni, che per gli standard. Il disco dedicato a Carpi di cinque anni fa, quando avevo coinvolto Jesper e Martin era una mia idea, ora il lavoro è più collettivo. Già nel precedente album c'erano brani di Jesper questo rappresenta un passo verso un lavoro e una visione più d'insieme. Jesper ha curato la parte editoriale ed ha scelto la location per registrare il disco, Martin si è speso per la distribuzione di 'Quetly' in Spagna", dice Zambrini.

Com'è avvenuta la scelta dei brani?

Jesper ha una grande predisposizione alla melodia e la cantabilità; è stato lui a suggerirmi di inserire "Alfie", di Burt Bacharach, recentemente scomparso. Ma anche "First song" di Charlie Haden altro brano che mi ha consigliato lui, Haden era un contrabbassista ma anche uno sperimentatore "un cercatore di melodie". Ci sono tra le mie composizioni delle musiche melodiche, abbiamo messo cose mie come "Hola Martinho", dedicato ad un musicista brasiliano mio amico venuto a mancare qualche tempo fa; la melodia e l'armonia riguardano tutti e tre, questo di può ascoltare in un classico di Jobim come "Olha Maria"; ascoltandolo si capisce che i brani di questo disco sono poco arrangiati, per dare spazio all'improvvisazione. Anche Martin  ha una sensibilità melodica estrema e ha la capacità di esprimere questa caratteristica nella scelta dei suoni e nella dinamica, riuscendo nello stesso tempo a garantire una grande vitalità del ritmo.

Per la riuscita del disco anche lo studio ha avuto la sua importanza

Lavorare in studio ha ancora il suo fascino, è un po' come nella differenza tra vedere un film a casa o al cinema; noi musicisti in studio ci concentriamo di più e possiamo confrontarci direttamente, sia tra noi che con il tecnico del suono. Il nostro modo di suonare si adatta alla sala e viceversa. I mezzi tecnici ti mettono nella condizione di ascoltare meglio ciò che produci e arrivare a capire anche le minime sfumature.

Dal punto di vista del live, cosa mi dici?

Abbiamo già fatto dei concerti, suonando anche brani del nuovo album a fine novembre, speriamo di poter tornare dal vivo entro l'estate.

Il disco è stato realizzato allo studio Millfactory di Copenaghen. Il tecnico del suono è Boe Larsen, missaggio e masterizzazione sono curati da August Wanngren per la Mingus Records. La copertina è di Margot Coca.

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