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Tobia, da studente a "editore" "Mai stare con le mani in mano"

Il primo quaderno per appunti completamente gratuito distribuito agli studenti universitari. Eʼ lʼidea di quattro ragazzi che un poʼ per gioco hanno iniziato a sognare il loro futuro

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Saremo pure ingenui, ma una delle poche cose che non si possono negare sono i sogni. Così abbiamo pensato di andare alla ricerca di tutti quegli italiani che non si sono arresi alla crisi, ma hanno saputo rialzarsi e reinventarsi con successo. E ce ne sono. In molti hanno deciso di arrangiarsi trasformando i propri sogni in fonte di reddito. Di necessità virtù, appunto: è il titolo della rubrica di Tgcom24 che parla di chi, nonostante la difficile situazione economica, si è rimboccato le maniche. Se anche tu hai sfidato la crisi e ne sei uscito vincente: scrivi e racconta la tua esperienza. Oggi vi raccontiamo la storia di quattro giovani laureati di Genova (Fedrico, Paolo, Jacopo e Tobia) che invece di inviare curricula e aspettare una chiamata, hanno deciso di costruirselo da soli un posto di lavoro. Con una ricetta molto originale: creare una startup al giorno per allenare la mente e organizzare il proprio futuro. Ogni giorno un'idea "impendotoriale", una proposta di business innovativa. E così dopo varie divagazioni sono giunti a Free Futool: il primo quaderno per appunti distribuito gratuitamente agli studenti universitari grazie all'inserimento, tra le pagine, di campagne pubblicitarie in vari formati. Un quaderno "libero" in cui gli studenti trovano spazi per scrivere, prendere appunti, allenare la mente, riflettere e godere di promozioni pensate ad hoc. Il successo è stato subito immediato e dopo un anno dal lancio del primo numero, avvenuto ad ottobre 2012, Free FuTool ha raggiunto una tiratura di 80.000 copie, arrivando così a presidiare ben 7 città: Milano, Roma, Genova, Torino, Firenze, Padova ed anche Venezia. Tgcom24 ha intervistato Tobia Lorenziani, il responsabile marketing e cofondatore di questa idea imprenditoriale.

Una startup al giorno per trovare lavoro: che significa?
"Il nostro, più che un metodo per uscire dalla crisi era un gioco che stimolasse la nostra creatività e il nostro spirito imprenditoriale: non volevamo stare con le mani in mano! Così ci siamo "imposti" di proporre ogni giorno un'idea di business innovativa che potesse essere realizzata. Così al momento di decidere se continuare a cercare stage o buttarsi, abbiamo optato per la seconda scelta consci del fatto che la situazione congiunturale non fosse favorevole".

E così è nato Free Futool...
"Dopo diverse idee folli e forse troppo ambiziose, abbiamo valutato che l'idea più semplice, ma di maggior prospettiva, fosse quella di regalare quaderni veicolando pubblicità e così abbiamo fondato, ad aprile del 2012, Free FuTool: il primo quaderno gratuito per gli studenti universitari di tutta Italia. e agli studenti universitari. E' un prodotto di alta qualità tipografica, composto da 80 pagine formato A4, carta uso mano riciclata a quadretti in cui gli studenti troveranno spazi per scrivere, prendere appunti, allenare la mente, riflettere e godere di promozioni pensate ad hoc".

Tra le idee che avete partorito grazie ai vostri brainstorming,quali sono state le più originali? Quelle che vi hanno "tentato" di più...
"Tra le più creative, ad esempio, aprire una catena di focacceria in Brasile: essendo genovesi abbiamo più volte pensato di esportare una delle nostre specialità, in particolare in Brasile visto il fatto che si sarebbero succeduti due eventi sportivi planetari come i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi. Oppure, un sistema di factotum che pagassero le bollette alle persone del quartiere: semplicemente un modo per sopperire ad uno dei bisogni più comuni delle persone, cioè eseguire commissioni senza perdere tempo"

I vostri coetanei, invece, come se la passano?
"La maggior parte dei nostri coetanei è alle prese con le difficoltà proprie del mondo del lavoro di oggi, caratterizzato da una forte incertezza e dal costante dilemma se accettare lavori nonostante condizioni sfavorevoli, scendendo anche a compromessi che sfuggono, talvolta, al percorso di vita che si era desiderato. Esistono però anche storie molto positive sia di startupper che di giovani manager: di sicuro in Italia non ci manca il talento e la scena "startuppara" italiana è sempre più florida e dinamica, in attesa che anche uno sviluppo culturale in tale direzione le consenta di esplodere".

Un consiglio a un giovane che vuole emergere con la sua idea?
"Sicuramente di credere nella propria idea, come abbiamo fatto noi, ma anche di muoversi sempre lungo una duplice direttiva: da un lato la creatività e dall'altro la razionalità. Se si parla, poi, di un'idea che abbia l'obbiettivo di creare impresa si deve sempre considerare quale sia il revenue model del proprio progetto ed è fondamentale creare un team di sviluppo che abbia un background eterogeneo, valori condivisi e forte senso di appartenenza alla startup".