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Silvio Berlusconi morto, quando ricordava gli inizi a Canale 5: "Ecco come siamo diventati così grandi"

Nel 1990 a "Buon compleanno Canale 5", programma che festeggiava i dieci anni della rete ammiraglia di Mediaset, il presidente aveva svelato alcuni aneddoti: dagli esordi fino al corteggiamento delle star dell’epoca

 

"Mi aspettavo che saremmo diventati così grandi”, con queste parole Silvio Berlusconi parlava degli incredibili risultati ottenuti da Canale 5 nei suoi primi dieci anni di vita. L'allora presidente di Mediaset, scomparso il 12 giugno all’età di 86 anni, in occasione del decennale della rete ammiraglia – festeggiato con il programma “Buon compleanno Canale 5” - aveva avuto modo di rivivere il suo primo storico discorso del 1978 quando Canale 5 era ancora Telemilano. Insieme a Mike Bongiorno, al quale aveva affidato il ruolo di volto della sua televisione, Berlusconi parlava del boom della rete: “Avevo detto che era come un bambino che sarebbe dovuto diventare grande, abbiamo fatto le elementari, il liceo, stiamo facendo l’Università e speriamo che la concessione ci dia la laurea e la diretta, che in televisione vale come una laurea".

 

 

In quell’occasione, Berlusconi raccontò anche le difficoltà di "illuminare" tutta l’Italia, ovvero diffondere il segnale tv per tutto lo Stivale: "Fu impegnativo, è stato un lavoro di tre o quattro anni – aveva spiegato – siam andati in tutti i comuni per far in modo di trovare dei luoghi in cui installare le nostre postazioni. Oggi sono 1650, di cui 1300 in montagna, di cui molti non avevano strade o energia elettrica. Questo è stato un miracolo, non l’ho fatto io personalmente ma una persona che si chiama Adriano Galliani che per premio è diventato anche amministratore delegato del Milan”. Berlusconi aveva rivelato anche le intuizioni che permisero di imporsi sulla concorrenza, in un periodo in cui alle reti private non era consentito per legge trasmettere in diretta: “Abbiamo pensato che registrare i programmi domenicali al giovedì potesse dare l’idea di una finta diretta a cui gli spettatori credono ancora oggi, perché a oggi ahimé la legge non ci consente ancora di trasmettere in diretta. Nei nostri venti studi, hanno visto la luce 365 programmi".

 

 

Al termine del suo intervento, Berlusconi aveva raccontato nel difficile corteggiamento che aveva dovuto fare per far approdare su Canale 5 le star dell’epoca, come appunto Mike Bongiorno, oppure Heather Parisi. E sulla showgirl aveva svelato un divertente aneddoto: "Mi aveva detto che in Rai c’era un ballerino che la sollevava e le faceva fare di corsa trecento metri – spiegò Berlusconi -, io le dissi che a vederla non sarebbe dovuta essere molto pesante e che io avrei potuto portarla per un chilometro. Così la presi in spalla su una pista piena di fango e ho corso per un chilometro portandola. Per fare l’editore di televisione non bisogna essere degli intellettuali".

 

 

Fotogallery - Silvio Berlusconi, il rivoluzionario della televisione

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