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Unioni civili,Renzi:messa fiducia perché non possibili altri ritardi

"Eʼ un giorno di festa per tanti, oggi", scrive il premier su Facebook. Il ministro Orlando replica alla Cei: "I diritti aspettano da tempo"

"Non erano possibili ulteriori ritardi".

Così Matteo Renzi commenta il voto finale sulle unioni civili, spiegando la decisione di porre la fiducia. "In queste ore decisive - aggiunge il premier - tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia (attivista e politica fiorentina morta nel 2011). E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie". "Mi costerà il voto dei cattolici? Le cose giuste vanno fatte".

"E' un giorno di festa per tanti, oggi. Per chi si sente finalmente riconosciuto. Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi. Per chi stanotte ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, per chi semplicemente non sta più nella pelle, sottolinea Renzi.

"Le leggi - afferma il presidente del Conisglio - sono fatte per chi ama, non per chi proclama. Scriviamo un'altra pagina importante dell'Italia che vogliamo. Lo facciamo con umiltà e coraggio. Ma lo facciamo adesso perché in Italia non è più possibile continuare a rinviare tutto".

"Non so dire, nessuno ha fatto calcoli o verificato le posizioni con i dati dei sondaggi. Perchéquando ci sono cose giuste vanno fatte. Punto. Se uno deve perdere i voti per una battaglia giusta li perde", ha detto poi Renzi a chi gli domanda se non tema di perdere voti cattolici per la legge sulle unioni civili. "L'atteggiamento di parte del mondo cattolico è atteso e persino comprensibile, solo un po' fuori luogo le dichiarazioni di chi collega questo al referendum costituzionale".

Sulle adozioni gay non ci sono ancora le condizioni - Adozioni gay? "Non so se ci sono le condizioni parlamentari: vedremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi", ha chiusato rispondendo alla domanda se le adozioni gay potranno essere affrontate in una diversa legge da quella sulle unioni civili dopo lo stralcio della stepchild adoption.

Il ministro Orlando alla Cei: "Diritti aspettano da tempo" - Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, interpellato sul testo sulle unioni civili e sulle reazioni della Cei, respinge le critiche. "Ho rispetto per la Cei - spiega -, ma ritengo quella scelta necessaria e anche un po' tardiva rispetto a ciò che si è sviluppato nel tempo nella società e a diritti che da troppo tempo chiedono un riconoscimento".