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Stralcio Ncc dalla Manovra, insorgono i tassisti: blocchi a Termini e Fiumicino

I manifestanti urlano: "La parola di Salvini e Di Maio vale zero". Varato decreto ad hoc per risolvere la crisi del settore

Stralcio Ncc dalla Manovra, insorgono i tassisti: blocchi a Termini e Fiumicino - foto 1
lapresse

Al grido di "nessun condono, nessuna proroga" i tassisti romani hanno bloccato il servizio alla stazione Termini e all'aeroporto di Fiumicino.

"E' inaccettabile quanto accaduto, la parola di Salvini e di Di Maio vale zero", dicono riferendosi allo stralcio della norma sugli Ncc dalla Manovra. Ma il Cdm ha approvato il dl che introduce una nuova regolamentazione della disciplina del servizio di Ncc per risolvere la crisi del settore.

Sabato mattina tassisti e Ncc in piazza - D'altra parte, la normativa che era stata inizialmente inserita nel maxiemendamento aveva scontentato tutti, tassisti e noleggiatori, che da giorni hanno dato vita a un braccio di ferro con il governo per rivendicare ciascuno i suoi diritti. Poi con lo stralcio della norma sugli Ncc che avevano promesso di "fare come i gilet gialli", l'ira dei tassisti è esplosa con il blocco del servizio a Roma, a Termini e a Fiumicino.

Sabato mattina a prendersela con Palazzo Chigi, con tanto di bandiere di Lega e M5s bruciate, erano stati gli Ncc: nel mirino l'entrata in rimessa degli conducenti dopo ogni servizio, obbligo che per molti di loro comporterebbe l'obbligo di spostarsi di diverse centinaia di chilometri. Ma in serata un colpo di scena ha rimesso tutto in discussione: "Da un'analisi sul comma 160bis, il governo ha fatto una valutazione: potrebbe comportare costi aggiuntivi e quindi una scopertura. Per questi motivi il governo ne chiede uno stralcio. Rivedremo il tema successivamente", ha annunciato il sottosegretario Massimo Garavaglia. Tutto da rifare dunque. E probabilmente arriverà l'ennesima proroga che si protrae da anni, indipendentemente dal colore dell'esecutivo, dell'entrata in vigore della legge 29 1 quater tramite un decreto ad hoc, in attesa di un intervento più organico di riforma.

Durante la giornata erano scesi in piazza sia i tassisti sia gli Ncc: i primi a pochi metri dal Senato per urlare che "ci sentiamo traditi dal governo"; i secondi con una serie di flashmob e blocchi sulla Roma-Fiumicino.

Ncc: "Rischiano i gilet gialli italiani" - "Con le modifiche che vuole il governo l'80% delle 80mila imprese saranno impossibilitate a operare in maniera lecita", aveva detto Giulio Aloisi di Anitrav (Associazione nazionale imprese trasporto viaggiatori) prima che la norma fosse stralciata, promettendo: "Se le cose non cambiano diventeremo i gilet gialli italiani".

Lo stralcio e l'accusa dei tassisti - "Questo ulteriore colpo di scena è l'ennesima dimostrazione di un governo nella confusione più totale - ha commentato seccamente Nicola Di Giacobbe, leader di Unica Cgil taxi -. Gli unici a trarne vantaggio sono gli abusivi e le multinazionali che stanno investendo sulla disarticolazione e deregolamentazione del servizio pubblico". Moderata soddisfazione invece per i noleggiatori. "Dopo le ultimissime notizie, ci auguriamo che il governo faccia una proroga di almeno sei mesi dell'entrata in vigore della 29 1 quater - dice ancora Aloisi - per dare la possibilità di riformulare una legge moderna e organica e che permetta anche alle imprese di noleggiatori di fare occupazione e crescita".