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Stepchild adoption, "effetti sui bambini? Sono solo opinioni"

"Le ricerche anglosassoni non evidenziano conseguenze sul loro sviluppo psicologico". Lo afferma a Tgcom24 il direttore di Psichiatria dellʼUniversità di Palermo Daniele La Barbera

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"Secondo le ricerche anglosassoni i bambini cresciuti all'interno di famiglie composte da coppie omosessuali non riportano conseguenze negative sul loro sviluppo psicologico, emotivo e affettivo".

Lo afferma a Tgcom24 il direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell'Università di Palermo Daniele La Barbera, secondo cui le affermazioni che dicono il contrario non hanno alcuna valenza scientifica. Mercoledì era intervenuto il presidente della Società di Pediatria Giovanni Corsello che però metteva in guardia sulla stepchild adoption e sulle unioni civili.

"Innanzitutto c'è da dire che da almeno 20 o 30 anni non esiste più in maniera assoluta un modello unico di famiglia. In Italia e in tutti i Paesi del mondo occidentale la famiglia è già andata incontro a una metamorfosi straordinaria per cui già oggi esistono e sono in atto diverse possibilità di realizzare un certo tipo di nucleo familiare: la famiglia monogenitoriale, la famiglia ricomposta, frammentata o allargata - spiega La Barbera -. La famiglia è diventata un'entità estremamente instabile e sottoposta a dei cambiamenti molto forti anche per le grandi mutazioni culturali e sociali in atto".

Come commentare le affermazioni del presidente della Società di Pediatria?
Il presidente della Società di Pediatria da che punto di vista fa queste affermazioni? Perché se fa queste affermazioni dal punto di vista scientifico e non ideologico, politico, etico o morale, deve fornire dei dati scientifici, delle evidenze basate su ricerche accreditate, condotte in maniera adeguata secondo metodologie rigorose che dimostrino ciò che afferma... In Italia non ci sono ancora famiglie del genere e non c'è una letteratura scientifica. Per cui è la rispettabile opinione di una delle più importanti società scientifiche in Italia, certo, ma è un'opinione che risente di fattori culturali.

Quindi si tratta di un'opinione...
In Italia non ci sono esperienze di bambini vissuti in famiglie composte da genitori omosessuali per cui che tipo di evidenze ha? La verifica dove l'ha fatta? Al contrario le poche ricerche che sono state effettuate nel mondo anglosassone non evidenziano conseguenze negative sui bambini che sono cresciuti all'interno di una coppia omosessuale né dal punto di vista psicologico né emotivo né affettivo.

In base a cosa bisogna giudicare se una persona è più o meno adatta ad avere un figlio?
La questione è la competenza genitoriale all'accudimento, a sviluppare nel bambino un'adeguata capacità di relazione affettiva. La questione si sposta quindi sul se il genitore abbia una buona capacità di favorire il suo sviluppo psicologico.

Le unioni civili e la stepchild adoption sono una realtà concreta in tutta Europa.

Attenzione, però, perché non si può dire una cosa non fa male perché la fanno tutti e quindi va bene. Perché ci devono essere delle evidenze, prese da dati oggettivi, non da punti di vista teorici, che lasciano il tempo che trovano. A meno che tu non abbia fatto studi su 300 famiglie e su 300 bambini e non li abbia sottoposti a ricerche rigorose. Come avvenuto in Gran Bretagna.

Come mai in Italia il dibattito è così acceso?
E' in atto un cambiamento culturale molto importante e l'Italia è un Paese attaccato a una visione molto tradizionale della famiglia, che però secondo me non ha più corrispondenza con la realtà perché le cose si evolvono al di là delle leggi. I cambiamenti sono già in atto al di là che la giurisprudenza li accetti o no. Cambiamenti così rapidi che però trovano resistenza soprattutto in Italia.

Forse una coppia omosessuale è vista come una coppia non normale quindi la crescita di un bambino all'interno di una famiglia non normale può sembrare sbagliata?
Certo se noi partiamo dal punto di vista che l'omosessualità è una condizione di devianza allora quello che viene fuori è che il bambino vive in un ambiente deviato, ma non è così, non è assolutamente così. La patologia della famiglia è ben altra di quella legata alla sessualità dei genitori: è la violenza che si vive nella famiglia, l'instabilità, la continua pressione al cambiamento in cui una famiglia è sottoposta, la mancanza di un progetto affettivo valido, la negligenza affettiva nei confronti dei figli. Questi sono i veri drammi della famiglia post moderna, che sono già sotto gli occhi di tutti.

Il dibattito risente della nostra cultura cattolica?
Diciamo che in questo dibattito così violento e contrapposto uno studioso deve abbracciare il silenzio del Papa che non è sceso in campo, non ha preso una posizione facendo passare una visione inclusiva e non esclusiva. Il Pontefice non ha gettato legna sul fuoco in un dibattito che è già abbastanza violento, ideologizzato e politicizzato. A differenza di altre gerarchie ecclesiastiche o movimenti cattolici infatti non si è espresso.