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Di Maio lancia l'appello ai partiti: "Cambiate metodo, il M5s è pronto al confronto con tutti"

"Non si può fermare il vento con le mani", scrive il capo politico del Movimento a Repubblica. E invita i partiti (tutti) a confrontarsi sui temi per cambiare il Paese

Di Maio lancia l'appello ai partiti:
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Niente "teatrini" o "giochini di palazzo", con l'inizio della "terza repubblica" è arrivato "il momento di fare le cose che aspettiamo da 30 anni e lo si può fare solo cambiando metodo".

Lo scrive il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, in una lettera a "Repubblica" in cui dice: "Ho sempre detto che il governo per noi si sarebbe potuto fare in base a convergenze sui temi ed è la linea che intendo portare avanti. Tutte le forze politiche devono manifestare responsabilità in tal senso".

Governo con convergenze sui temi - "La portata di questo voto è immensa e segna uno spartiacque con tutto quello che è venuto prima. Forse ancora non ne apprezziamo del tutto l'importanza, soprattutto per quanto inciderà sugli anni a venire. Ma una cosa è sicura. Da qui non si torna più indietro. Ho detto in ogni città dove sono stato in campagna elettorale che il governo per noi si sarebbe potuto fare in base a convergenze sui temi ed è la linea che intendo portare avanti in totale trasparenza di fronte ai cittadini e al capo dello Stato. Tutte le forze politiche devono manifestare responsabilità in tal senso". Lo scrive il candidato premier del M5S Luigi Di Maio, in una lettera pubblicata su Repubblica indirizzata agli altri partiti.

Non è un voto di protesta ma un voto sui problemi del Paese - "Il voto ha ormai perso ogni connotazione ideologica. I cittadini non hanno votato per appartenenza o per simpatia, hanno votato per mettere al centro i temi che vivono nella propria quotidianità e per migliorare la propria qualità di vita. La narrazione del "va tutto bene" non ha retto di fronte alla realtà vissuta dagli italiani. Dieci milioni di poveri non possono essere ignorati. Trenta miliardi di sprechi non possono non essere eliminati. Una tassazione folle per le imprese non può non essere ritoccata. La sicurezza nelle città giorno e notte non può non essere garantita - ha spiegato - La disoccupazione, soprattutto giovanile, non può continuare a dilagare. Questo è il messaggio che arriva forte e chiaro dalle urne. Non è stato un voto ideologico, così come non è stato un voto di protesta. E' stato un voto programmatico e i punti principali sono quelli sinteticamente ricordati sopra. Abbiamo ascoltato il Paese e messo al centro del dibattito elettorale questi temi, proponendo non solo le ricette, ma anche le persone che possono realizzarle".

Basta con l'arroganza della politica - "Sento tutta la responsabilità di fronte a questa apertura di credito da parte dei cittadini e non intendo sottrarmi agli oneri che ne derivano. La politica deve smetterla di essere arrogante e deve iniziare ad essere umile. 'Politica vuol dire realizzare' disse Alcide De Gasperi. Politica per noi sarà realizzare il programma che abbiamo presentato agli elettori. Politica sarà mantenere gli impegni. Politica sarà onestà. Per decenni i partiti hanno messo al centro i loro interessi, per decenni la formazione dei governi è avvenuta con il bilancino per accontentare gli appetiti dell'uno e dell'altro - ha concluso Di Maio -. Ora insieme abbiamo la storica occasione di cambiare l'Italia. Io non voglio perderla e chi ha scelto di ostacolare a tutti i costi il cambiamento faccia pure, ma sappia che non si può fermare il vento con le mani e che noi nonostante tutto cambieremo l'Italia".

m5s