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Berlusconi: "Tajani premier? Sono vincolato da lui a non fare il suo nome"

"Sarebbe un candidato eccellente, Roma tornerebbe a contare in Ue"

Berlusconi:
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"Sono vincolato da lui, per l'altissima carica che ricopre, a fare il suo nome soltanto quando lui me ne darà l'autorizzazione".

Così Silvio Berlusconi conferma, ma senza citarlo direttamente, il nome di Antonio Tajani come candidato premier del centrodestra. "Sarebbe un candidato eccellente - sottolinea - perché l'Italia oggi non conta più niente. Con lui conterebbe moltissimo perché è il presidente dell'istituzione europea eletta dai cittadini".

"Programma firmato da tutti gli alleati" - Berlusconi ci tiene a fugare ogni dubbio su possibili divisioni nella coalizione di centrodestra. "Io ho iniziato a preparare il programma un anno fa, l'hanno visto i leader della coalizione 5 mesi fa, io sono andato avanti avendo accettato le loro osservazioni, poi l'abbiamo messo sul tavolo di tutti gli esperti, i tecnici, gli economisti, che i vari partiti hanno portato a questo tavolo ed è venuto fuori un programma firmato articolo per articolo da tutti i leader della coalizione", spiega ai microfoni di Radio1.

"In passato siamo stati costretti a subire dagli alleati delle forzature perché gli alleati non credevano nei nostri programmi e nel nostro progetto. Oggi - assicura - le cose sono molto diverse. Abbiamo patti scritti ma soprattutto abbiamo alleati con cui abbiamo collaborato molti anni che hanno sempre dimostrato una vera lealtà sia nei momenti positivi che in quelli negativi".

"Non abbiamo mai messo le mani nelle tasche degli italiani" - Guardando ai governi che lo hanno succeduto a Palazzo Chigi, Berlusconi ricorda che "molte cose nostre sono state vanificate dall'inerzia e dagli errori dei governi di sinistra non eletti dagli italiani che sono venuti dopo di noi. Io credo che si ricordino troppo poco i risultati straordinari dei nostri governi, risultati che sono stati realizzati senza mettere mai le mani nelle tasche degli italiani. L'Italia ha fatto dei passi in avanti anche grazie alle realizzazioni dei nostri governi, realizzazioni che purtroppo spesso la sinistra ha cancellato come il ponte sullo Stretto".

"Se oggi l'Italia è più corta - insiste - è perché si può andare da Roma a Milano in meno di tre ore e da Roma a Napoli in poco più di un'ora con l'alta velocità ferroviaria. Se i ragazzi italiani hanno un anno di vita in più a disposizione è perché abbiamo cancellato il servizio militare obbligatorio. Se ci sono molti meno incidenti mortali sulle strade è perché abbiamo introdotto la patente a punti, infatti i morti sono passati da 7mila l'anno a 3.200 all'anno. Se le vittime del terremoto de l'Aquila hanno ottenuto un tetto sicuro e dignitoso sotto il quale vivere in meno di cinque mesi è tutto questo per il grande lavoro che il nostro governo ha saputo fare".