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Riforme, Forza Italia: priorità Italicum Berlusconi a Renzi: "Sia coerente"

Ma il ministro Boschi non ci sta: "Troveremo unʼintesa, ma credo che il Senato venga prima". La Boldrini: "Importante che vi sia un dibattito"

Maria Elena Boschi pd
ansa

Sulle riforme è scontro tra il governo e Forza Italia. Prima i capigruppo Brunetta e Romani chiedono che la priorità sia la legge elettorale. Poi, interviene anche Silvio Berlusconi che accelera sull'Italicum e avverte: "Rispetteremo gli accordi, ma Renzi sia coerente". Il ministro Boschi: "Troveremo un'intesa".

Berlusconi: "Renzi sia coerente" - "Noi rispetteremo fino in fondo gli accordi che abbiamo sottoscritto - scrive Silvio Berlusconi in una nota - e siamo pronti a discutere tutto nel dettaglio, senza accettare testi preconfezionati, ma lavorando insieme per costruire le riforme migliori per il Paese". E avverte Renzi: "Sia coerente e acceleri sulla legge elettorale".

"Forza Italia - continua la nota del leader di Forza Italia - ha aperto la strada delle riforme e l'Italia sarebbe già una democrazia più moderna se nel 2006 la stessa sinistra che oggi si rivolta contro Renzi non fosse riuscita con un referendum a bloccare la rivoluzione istituzionale".

"Meno parlamentari, fine del bicameralismo paritario, più poteri al premier e meno burocrazia erano e sono ancora oggi le nostre tavole per la modernizzazione dell'Italia. L'accordo che abbiamo sottoscritto è il patto fra due leader interessati a rinnovare in profondità il Paese, a rendere più sicura e forte la nostra democrazia e meno precarie le libertà civili e repubblicane".

"Noi - continua - rispetteremo fino in fondo gli accordi che abbiamo sottoscritto e siamo pronti a discutere tutto nel dettaglio, senza accettare testi preconfezionati, ma lavorando insieme per costruire le riforme migliori per il Paese. Abbiamo dimostrato la nostra serietà approvando alla Camera la legge elettorale, che ora vorremmo vedere in aula al Senato quanto prima. Speriamo che le divisioni emerse nel Partito Democratico non affossino il tentativo di modernizzare le nostre istituzioni. La sinistra non scarichi ancora una volta sugli italiani i propri problemi".

Brunetta-Romani: "Prima la legge elettorale" - In una nota congiunta, Renato Brunetta e Paolo Romani chiedono "che la prima riforma da realizzare per mettere in sicurezza il funzionamento istituzionale" sia quella elettorale. "Non sono preoccupata - replica il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi -. Penso che troveremo una intesa anche su questo, ma credo che il Senato venga prima".

"Il continuo allungarsi dei tempi della sua approvazione - affermano Romani e Brunetta parlando della nuova legge sul voto - rappresenta un vulnus grave. Innanzitutto perché senza una legge elettorale approvata dal Parlamento risulta nei fatti paralizzato il potere del presidente della Repubblica di sciogliere le Camere. D'altronde la tesi per cui la riforma del Senato debba essere anticipata rispetto a quella elettorale è del tutto priva di senso, sia in generale, poiché varie leggi elettorali sono state in passato approvate indipendentemente da interventi sul bicameralismo, sia in concreto, atteso che la riforma varata in prima lettura si occupa solo della disciplina elettorale della Camera e non di quella del Senato, rispetto al quale è dunque neutra".

Boschi: "Nessuna retromarcia" - Nessun passo indietro, però, dalla Boschi, che parlando della riforma del Senato sottolinea: "Nel nostro partito è stato scelto dal 70% questo modello di riforma. E' un percorso condiviso, i tempi sono maturi e ora bisogna avere il coraggio di fare le scelte. Avevamo detto che entro marzo avremmo presentato la nostra proposta e noi manteniamo gli impegni".

Giannini: "Forse serve un momento di riflessione" -
Ma proprio sulla riforma del Senato i dubbi sono anche all'interno dell'esecutivo, con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che invita Renzi a "qualche momento di riflessione e maturazione in più". "E' un po' inconsueto - dice la Giannini - che sia il governo a presentare un ddl su questo tema. Serve che il Parlamento ne discuta per ritoccare e migliorare alcuni aspetti".

Boldrini: "Bene le critiche, ma vi sia una sintesi" - "E' importante che vi sia un dibattito, è giusto affrontare questo tema con tutti anche se io non voglio entrare nel merito". Così il presidente della Camera, Laura Boldrini, sull'appello dei costituzionalisti sulle riforme. "Bene critiche e suggerimenti. Mi auguro vi sia una sintesi in grado di recuperare le migliori proposte".

Zanda e Speranza: "Prima la riforma del Senato"
- "La logica e la ragionevolezza istituzionale rendono non solo opportuno ma anche necessario che, almeno in prima lettura, la riforma del Senato venga approvata prima della legge elettorale", si legge nella nota dei capigruppo del Pd Luigi Zanda e Roberto Speranza. "Con un bicameralismo paritario - continua il testo - non avrebbe alcun senso prevedere ancora una volta leggi elettorali diverse per Camera e Senato".