L'Aula approva il nuovo calendario ma protestano M5S, Sel e Lega
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La decisione della conferenza dei capigruppo del Senato, confermata da un voto in Aula, di rinviare a lunedì le votazioni sulla riforma costituzionale, ha provocato la dura reazione delle opposizioni. Lo strappo al calendario "stakanovista" che stabiliva sedute non stop dalle 9.30 alle 24 fino all'8 agosto è stato contestato in Aula soprattutto da M5S e Lega che hanno ironizzato sui trolley pronti per partire per il weekend.
Il capogruppo della Lega Gian Marco Centinaio ha detto: "Non voglio passare per quello che non ha voglia di fare niente; non voglio che domani il signor Renzi vada a dire sulle pagine dei giornali che avevamo voglia di andare al mare. Io non ho voglia di andare al mare, Presidente, mi sono portato il cambio per tutta la settimana fino all'8". "Ai miei senatori - ha aggiunto - ho detto di rinunziare alle ferie ad agosto e voi, maggioranza, pensate a fare il weekend!".
"I lavori del Senato si concluderanno comunque l'8 agosto. Un giorno di sospensione dopo una serie di sedute faticose mi sembra molto ragionevole", ha replicato il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda dopo che l'Aula ha maggioranza ha confermato la pausa domenicale.
"La polemica di M5S e Lega sul calendario dei lavori dimostra quanto la loro sia una posizione strumentale", ha sostenuto la senatrice del Pd, Rosa Maria Di Giorgi, sottolineando che "poche ora di pausa non sono nulla di fronte allo strumentale ostruzionismo che il M5S e la Lega hanno fatto in questi giorni". "E' ora di finirla con polemiche pretestuose: noi lavoriamo per sbloccare l'Italia, loro lavorano per bloccare il Parlamento", ha concluso la senatrice del Pd.
Italicum, Grillo: "Riforma seria o subito al voto" - "Il Movimento Cinque Stelle è pronto ad andare al voto anche a ottobre e con l'attuale legge elettorale". Lo ha detto il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, dall'isola de La Maddalena. "O si riforma seriamente la legge elettorale o si va subito a votare. E se gli italiani sosterranno ancora loro, diremo che loro hanno ragione e che io ho sbagliato per tutta la vita", ha aggiunto.
Renzi: "Nessuno avrebbe scommesso su riposo" - "Nessuno avrebbe scommesso sulla possibilità di consentire oggi al Senato di prendersi un giorno di vacanza". Così il premier Matteo Renzi torna a commentare il lavoro fatto fino in questi giorni sulla riforma costituzionale ricordando il grande numero di emendamenti - 5 su più 8mila - esaminati. "Si va avanti" più spediti di quanto si potesse immaginare solo fino a qualche giorno fa, ha proseguito parlando con i cronisti nel suo viaggio di ritorno da Il Cairo rimarcando che si tratta di una "riforma seria, una grande riforma".