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Renzi sconfessa le norme sulla legittima difesa: "Correggerle al Senato"

Lʼex premier si è detto dʼaccordo con un sostenitore che definisce il testo "ridicolo", con il rischio che faccia perdere "credibilità e voti" al Pd

Il testo, approvato alla Camera, della nuova legge sulla legittima difesa ha sollevato, come prevedibile, una ridda di polemiche.

Ma tra i detrattori c'è anche una sorpresa: il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha infatti bocciato le nuove norme, garantendo che chiederà ai senatori di rivederle durante il passaggio a Palazzo Madama. Renzi si è detto d'accordo con chi definisce la nuova legge "ridicola", sostenendo che fa perdere credibilità al Pd.

A dare il "la" all'intervento di Renzi è stata la reazione di un suo sostenitore attraverso l'app che l'ex premier ha inaugurato per le primarie, nella rubrica dedicata a domande e risposte dirette. "Matteo - è il testo della richiesta - ti scrivo da tuo sostenitore convinto per dirti che la legge sulla legittima difesa così come è percepita fa scappare da ridere anche a uno come me. Sono in mezzo alle persone normali tutti i giorni e ti assicuro che una cosa del genere ci fa perdere credibilità e, di conseguenza, voti. Le cose o si fanno oppure no".

Il riferimento è il contestato riferimento, all'interno del testo, al momento in cui la nuova legittima difesa è valida: "di notte" sì, "di giorno" no. Ma quand'è il giorno, e quand'è la notte? E cosa succede in un giorno buio? E chi decide in quale momento inizia la notte? Insomma, le polemiche intorno alla discrezionalità affidata al giudice per decidere se la nuova legittima difesa sia valida oppure no hanno fatto discutere non poco.

Così Renzi ha risposto sconfessando i suoi e prendendo le distanze: "Caro Alessandro, capisco la tua considerazione. Da parte mia inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica, visto che io per primo - leggendo il testo- ho avuto e ho molti dubbi".

Oltre a rispondere al suo sostenitore, Renzi ha anche chiamato David Ermini, il suo responsabile per la Giustizia, e gli ha chiesto conto del pasticcio. Secondo il segretario Pd, infatti, si deve essere chiari: o ci si può difendere sempre oppure non lo si può fare mai. Tra l'altro, particolare non di poco conto, in questi termini il provvedimento potrebbe non passare al Senato, dove i numeri della maggioranza sono molto più risicati: basterebbero alcune modifiche, ad esempio, per incassare l'ok anche da Forza Italia. E Renzi, per il quale è importante ottenere il via libera alla legge prima delle elezioni, potrebbe spingere in questo senso.

Alfano: "Irresponsabile insabbiare legge" - "Questo voto rappresenta per Alternativa popolare un successo politico e fornisce una risposta alla domanda di sicurezza che viene dall'opinione pubblica. Al Senato ci impegniamo fin d'ora a migliorare il testo, per tenere anche fede all'alleanza di scopo con Idv che su questo tema sensibile ha raccolto le firme di due milioni di cittadini". Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, blinda il testo sulla legittima difesa al Senato: "Al punto in cui siamo sarebbe irresponsabile se qualcuno insabbiasse o facesse cadere il provvedimento", avverte il leader di Ap. "Dovrebbe risponderne a noi e soprattutto al Paese".

"Siamo riusciti a far virare la maggioranza. Non abbiamo accettato la logica di una legge pur che sia e abbiamo fatto prevalere il buon senso per non lasciare il Paese al vociare inconcludente degli estremisti", rivendica Alfano che difende la legge dalle accuse. Sul fatto che spetterà sempre al giudice stabilire se la reazione è stata proporzionata all'offesa, commenta: "La nuova legge introduce un'inversione dell'onere della prova. Spetterà al magistrato dimostrare che non si è trattato di legittima difesa". Quanto alla polemica sul fatto che la norma scatterebbe solo di notte, "basterebbe leggere la norma per capire che non è così: vale a mezzanotte come a mezzogiorno".

Grasso: meno male che c'è il Senato - "Diciamo meno male che c'è il Senato, se dobbiamo intervenire su questo tema. Staremo a vedere le proposte di ulteriori modifiche". Così il presidente del Senato Pietro Grasso risponde a una domanda dei giornalisti sul ddl sulla legittima difesa approvato tra molte polemiche e proteste.