"NESSUN FAVORE A BERLUSCONI"

Renzi:"L'accordo del Nazareno non è un salva-Cav. No a nuova manovra"

Nel giorno in cui l'aula di Palazzo Madama riprende il dibattito sulle riforme, il Premier risponde alle critiche e racconta la sua agenda

04 Ago 2014 - 08:16
 © agenzia

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi nega che il patto del Nazareno possa nascondere "scambi" per leggi ad personam salva-Berlusconi. In un'intervista pubblicata sul quotidiano "Repubblica", il premier spiega che non c'è alcun accordo oscuro, e che nel patto del Nazareno non c'è nulla che non sia stato trasferito negli atti parlamentari. E soprattutto non prevede alcuna legge per consentire a Berlusconi di ricandidarsi alle prossime elezioni.

"È vero", ha ammesso, "la ripresa è debole. Ma non siamo messi male, la Troika non arriverà e se mai ci fosse bisogno di una Manovra, non imporremo nuove tasse. E comunque rimarremo sotto il 3 per cento nel rapporto deficit-Pil".

Ma c'è da aspettarsi un autunno caldo? "Sono convinto di no- ha specificato il Premier - Questa è una retorica che fa sbadigliare, è trita e ritrita. Gli editoriali agostani sono prevedibili come le occupazioni studentesche nei primi giorni di scuola. So bene che la ripresa è fragile, come dice Draghi. L'eurozona cresce meno degli altri. L'Italia non ha invertito la marcia e non la invertirà con la bacchetta magica".

Sui 20 miliardi che mancherebbero all'appello per far quadrare i conti anticipa: "Definire le cifre del 2015 è prematuro. Iniziamo col dire che non ci sarà manovra correttiva quest'anno, con buona pace dei Brunetta & company. Abbiamo un impegno di ridurre le spese di 16 miliardi, che vuol dire di circa il 2 per cento della spesa. Cercheremo di mantenerlo. In ogni caso non toccheremo le tasse: tutti i denari che servono verranno dalla riduzione della spesa. Ecco perché non mi interessa il nome del commissario alla spending, ma la sottolineatura che la spending è scelta politica - non tecnica - che dipende dalla politica".

E torna a parlare pure del bonus da 80 euro: "Come sarà l'Italia a fine anno lo vedremo. A chi dice che gli 80 euro non hanno rilanciato i consumi, rispondo di aspettare i risultati consolidati. Ma si tratta di un fatto di giustizia sociale, il più grande aumento salariale degli ultimi anni. La crescita è negativa da tempo. Avviandosi verso lo zero darebbe segnali di miglioramento. Comunque per me il metro chiave è il numero degli occupati. Anche questo mese più cinquantamila. Ma non basta".

Immancabile un riferimento alle riforme per ora al vaglio del Parlamento e al braccio di ferro con le opposizioni: "Il presidente del Senato è stato troppo accondiscendente con le richieste delle opposizioni. Alcune scelte di Grasso ci sono parse sinceramente sbagliate. Ma non lo abbiamo attaccato perché abbiamo rispetto della seconda carica dello Stato e delle istituzioni. Il 'canguro' è uno strumento di decoro".

Sull'agenda del Governo dei prossimi mesi Renzi spiega: "Questo Governo ha davanti a sé molte sfide, riassumibili in due grandi temi. Primo. Il ritorno della politica: riforme costituzionali, legge elettorale, politica estera nel Mediterraneo e in Europa, la sfida educativa con scuola cultura e Rai, la spending che è operazione politica e non tecnica. Secondo. Un Paese più efficiente: fisco, giustizia, pubblica amministrazione, lavoro e SbloccaItalia. Il lavoro è già partito e i mille giorni saranno presentati entro il mese di agosto. Ma l'impianto complessivo possiamo costruirlo solo se c'è il passaggio preliminare delle riforme costituzionali".

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