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Renzi: "Il futuro premier lo sceglie il Parlamento, il Pd prenderà il 40%"

Il leader democratico dopo il voto in Sicilia guarda alle politiche: "Possiamo essere il primo gruppo parlamentare, la gente alla fine tra centrodestra e M5s sceglierà noi". E lancia Gentiloni a Palazzo Chigi

Renzi:
ansa

Ammette di non aver raggiunto un bel risultato in Sicilia, ma non crede sia un test attendibile per le prossime politiche.

Anzi. Matteo Renzi, nel salotto di Floris, vede il futuro del Pd in ripresa, punta a riunire il centrosinistra e, perché no, anche su Gentiloni come futuro premier possibile. "Se il Pd fa il Pd e smette di litigare al proprio interno possiamo raggiungere il 40%. Dopo il voto - questa la sua previsione - saremo il primo gruppo parlamentare. Non siamo il partito dei perdenti".

"Abbiamo perso in Sicilia, ma non ha perso il Pd". Per dare un giudizio complessivo sul partito, secondo l'ex premier bisogna attendere il "post elezioni". "Faremo il 40% insieme ai nostri compagni di viaggio", apre così a chi insiste per una coalizione. "Già oggi c'è e siamo pronti ad allargarci al centro e a sinistra, come ha detto Franceschini". "Scommetto che alla fine della fiera, dopo le elezioni, il centrodestra si spaccherà il giorno dopo. "Le persone dovendo scegliere tra Berlusconi e Grillo, sceglieranno tutta la vita il Pd". "Ecco - conclude Renzi - perché credo che prenderemo il 40%".

Poi l'ex premier rivendica le cose fatte durante gli ultimi anni, a partire dalla riforma sul lavoro ("vorrei un altro Jobs act, con altri 986mila posti di lavoro"). Sul futuro inquilino di Palazzo Chigi fa un nome: "Uno c'è già e si chiama Paolo Gentiloni. Non ho ansia di tornare a occupare la poltrona, ho l'incubo che si ritorni al meno 2% sul Pil". Infine qualche frecciatina alla mancata partecipazione di Di Maio alla "sfida" lanciata dallo stesso leader M5s: "Scappa dal confronto perché in Sicilia hanno perso. Di Maio è il nulla, chi si candida premier non può provocare e poi fuggire. Gli avrei chiesto perché ha partecipato solo al 30% delle votazioni alla Camera. E lo sfido a rinunciare all'immunità, altrimenti è lui la casta".