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Primarie Pd, i candidati a confronto: divisi quasi su tutto

Renzi, Emiliano e Orlando quasi sempre in disaccordo su temi come la patrimoniale, Alitalia, gli 80 euro ma anche sui diritti, come quello allʼaborto

Primarie Pd, i candidati a confronto: divisi quasi su tutto - foto 1
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Solo l'abito blu di ordinanza sembra unire i candidati alla segreteria del Pd: nel corso del confronto tv Matteo Renzi, Michele Emiliano ed Andrea Orlando sono apparsi lontani e, pur con fair play, hanno marcato le differenze su temi come la patrimoniale, Alitalia, gli 80 euro ma anche sui diritti, come quello all'aborto.

Renzi: ok un milione di affluenza - E' all'insegna di opinioni non concordanti che parte il confronto: sull'affluenza ai gazebo di domenica per Renzi "tutto ciò che è davanti 1 milione va bene", per il Guardasigilli "servono 2 milioni di votanti per un partito forte". Emiliano gioca subito a smarcarsi: "Abbiamo fatto un congresso con rito abbreviato, per me, che mi sono candidato per salvare il Pd ed evitare che ci fosse un confronto tra loro due, va bene qualunque cosa".

Il caso Alitalia - L'urgenza Alitalia interroga i tre candidati. Renzi, candidato favorito dai sondaggi, parla di "saga degli errori", esclude soldi pubblici e annuncia una proposta del Pd entro il 15 maggio. Orlando non vuole la liquidazione e Emiliano, polemizzando con il governo Renzi, attacca: "Si sono trovati i soldi per non far fallire le banche, si troverà anche il modo di salvare Alitalia".

L'ex premier non esclude le larghe intese - Altro tema toccato quello della legge elettorale. "Escludi alleanze con Fi nella malaugurata ipotesi che non si cambi la legge elettorale?", chiede Orlando a Renzi che risponde: "Non posso escludere le larghe intese se c'è il proporzionale" aggiungendo comunque che "lavorerò per evitarlo". Secco no di Orlando alle larghe intese: "Non ce le possiamo più permettere. La gente dice 'che cosa c'è di male: Berlusconi prende un po' di voti e poi ci mettiamo insieme con Berlusconi'. Se noi portiamo avanti una campagna elettorale con questa parola d'ordine, le larghe intese ci saranno, ma con Grillo e Salvini".

Emiliano e Orlando aprono alla patrimoniale - L'economia divide profondamente i tre candidati: Renzi e Orlando difendono gli 80 euro, Emiliano è critico e vede negli introiti di una web tax la possibilità di sgravi fiscali. Tra i tre solo Renzi boccia l'idea di una patrimoniale: "In questo momento non è una soluzione". "Favorevole", invece, Emiliano secondo cui bisognerebbe metterci mano "se non riusciamo a fare scendere la spesa pubblica. Se riusciamo a selezionare i tagli, non in modo lineare, e decidere cosa tagliare, bene. Senno' bisogna chiedere a chi ha di più". Dello stesso avviso Orlando che vede il bacino in cui "pescare" tra quell'1% di popolazione che detiene il 25% della ricchezza del Paese.

Le punzecchiature tra i tre sfidanti - Biotestamento, no tasse alla Chiesa quando si adopera per il bene della Comunità e no all'uscita dall'euro vede d'accordo i 3 sfidanti in un confronto nel quale si ha talvolta l'impressione che Renzi, primo tra gli iscritti, e Orlando, arrivato secondo, si punzecchino tra loro mentre Emiliano più volte mette all'indice gli "errori" dell'ex premier ed ex segretario Pd. E sembra minaccioso sulla richiesta di lealtà dopo le primarie, avanzata da Renzi: "No, se perdo farò opposizione costruttiva".

Il ruolo di Orlando, ministro del governo e ora sfidante, viene più volte alluso da Renzi. "A volte ho la sensazione che tu sia stato su Marte in questi anni, sei in Parlamento dal 2006 e hai votato il fiscal compact votando il pareggio di bilancio in Costituzione", si scalda l'ex sindaco di Firenze quando l'ex diessino rivendica il suo europeismo e chiede, rivolto all'ex presidente del Consiglio, di non dare "la colpa alla tecnocrazia perché scende in campo quando la politica fallisce".