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Polemica sul calendario dell'Esercito, Anpi: "Ritiratelo" | Il caso finisce in Aula | La Difesa: "Non riabilita il fascismo"

"Per l'Italia sempre...prima e dopo l'8 settembre 1943", questo il titolo incriminato. Avs deposita un'interrogazione parlamentare chiedendo al ministro Guido Crosetto di dare spiegazioni

"Per l'Italia sempre...prima e dopo l'8 settembre 1943": è il titolo del calendario dell'Esercito 2024 che proprio non piace ai partigiani e alla sinistra: "Si pone nel solco del tentativo di riabilitazione del Ventennio e dell'amnesia sulle responsabilità, tutte italiane, del fascismo", tuona il vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, in un'interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto.

E l'Anpi rincara la dose: "E' inaccettabile - sbotta Gianfranco Pagliarulo - deve essere ritirato". La replica: "Nessuna riabilitazione del fascismo".

L'interrogazione di Alleanza verdi e sinistra - Nell'interrogazione depositata Marco Grimaldi chiede a Crosetto "se non intenda, per quanto di competenza, adoperarsi affinché venga modificato il titolo e la descrizione del calendario rimuovendo qualsiasi riferimento teso a sminuire il periodo della dittatura fascista e vengano ritirate le copie del calendario disponibili in commercio". Il deputato di Avs, inoltre, in una nota ricorda che "di sono già state edizioni" del calendario "dedicate a rievocazioni di fatti storici, chiaramente in concomitanza di anniversari (nel 2023 l'armistizio del 1943, nel 2017 lo scoppio della Grande Guerra nel 1917). Questa volta però - aggiunge -, l'anniversario non c'è e l'intento di normalizzare il periodo storico della dittatura fascista appare evidente e arbitrario. E non si può non dire che venti di revisionismo soffiano attorno alle più alte cariche dello Stato e si riverberano a ogni livello. È un fatto che il calendario sia sponsorizzato in tutta Italia dalla Sottosegretaria Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti".

 

L'Anpi chiede di ritirare tutte le copie - Durissima anche la posizione del presidente dell'associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo: "Chiediamo che venga ritirato il calendario dell'Esercito 2024, anche se ormai purtroppo è già in circolazione. Prendiamo atto - aggiunge - che c'è una minoranza filofascista che vuole riscrivere la storia d'Italia". "È inaccettabile - evidenzia Pagliarulo -. Si tratta di un atto che nasconde una doppia operazione politica. Da una parte si vuole rappresentare una continuità istituzionale quando invece c'è stata una rottura radicale tra il regime fascista e la repubblica antifascista. Ovviamente nessuno dimentica i soldati, anzi. Nessuno dimentica che sono stati mandati allo sbaraglio anche l'8 settembre quando il Re è andato a Brindisi. Una cosa però sono i soldati e una cosa è l'istituzione dell'Esercito. Non dobbiamo dimenticare i generali criminali di guerra mai processati, o se processati, mai condannati o se condannati mai andati in galera. Da un altro lato si mette sullo stesso piano il nuovo esercito italiano con l'esercito di Salò".

 

La Difesa: "Calendario non riabilita il fascismo" - "Il calendario dell'Esercito 2024 non intende affatto riabilitare il fascismo, anzi". Così il ministero della Difesa replica alle polemiche. "Il calendario - prosegue via XX settembre - si inquadra in una trilogia storica che vuole evidenziare esclusivamente l'impegno e il valore degli italiani e dei nostri militari nella Guerra di Liberazione, nella consapevolezza che, come quelli di allora, anche i soldati di oggi, con il giuramento che prestano, si impegnano a servire il Paese e le sue Istituzioni repubblicane".  "Tutti i militari presenti nel CalendaEsercito2024 sono stati scelti perché il loro coraggio è stato d’esempio sia prima dell’Armistizio sia, con uguale impegno e determinazione, durante la Guerra di Liberazione, combattendo nelle fila del Regio Esercito o delle formazioni partigiane, fino all’estremo sacrificio". "Basta leggere le motivazioni di conferimento delle Medaglie d’Oro al Valor Militare - aggiunge la nota della Difesa - . Il “prima e dopo” l’8 settembre 1943 indica quindi la coerenza e il valore dell’impegno coraggioso di chi scelse di servire la Patria, onorando il giuramento prestato, fino al sacrificio della vita o continuando, a sprezzo del pericolo, a combattere per la rinascita dell’Italia. Questo è lo spirito del CalendEsercito 2024. Le polemiche politiche e i pregiudizi ideologici sono estranei alle Forze Armate. Non è un caso che, nel Calendario, chi fu decorato prima dell’Armistizio ricevette un’onorificenza ancora più importante e prestigiosa per quanto fatto dopo l’8 settembre; gli ideali e i valori che li animarono erano gli stessi: quelli del giuramento alla Patria e alle Istituzioni", concludono da via XX settembre.

 

 

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