PARLA IL MINISTRO

P.a., il ministro Zangrillo: "Promozioni non più solo per concorso, a decidere saranno anche i dirigenti"

Il progetto deve ancora essere approvato a livello politico, ma per il titolare del dicastero si tratta di una piccola rivoluzione, dove a contare sarà il merito 

21 Mag 2024 - 13:06
 © Ansa

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Nella Pubblica amministrazione le promozioni non saranno decise più soltanto dai concorsi, ma anche dai dirigenti. È quanto afferma il ministro Paolo Zangrillo, parlando di "una piccola rivoluzione" che, attraverso la valutazione del merito, ha l'obiettivo di "rendere attrattivo il pubblico impiego alle nuove generazioni". Il progetto deve ancora ricevere l'approvazione a livello politico, ma Zangrillo sottolinea l'ambizione di "rendere disponibile un percorso di crescita delle persone che tenga conto non soltanto della necessità di vincere i concorsi".

© Tgcom24

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In un'intervista rilasciata a Il Messaggero, il ministro della Pubblica amministrazione dichiara di credere "in un'organizzazione sana, in cui chi ha la responsabilità del capitale umano si debba prendere anche quella di misurare il valore delle persone e fare la differenza tra chi merita e chi no".

Questo per attrarre soprattutto i giovani a lavorare nella pubblica amministrazione, "che aspirino a entrare in un'organizzazione capace di farli crescere. Rendere l'organizzazione più attrattiva significa quindi responsabilizzare i capi anche sulla valorizzazione del capitale umano".

Questo cambiamento secondo il ministro non comporta il rischio che si creino baronati. "Niente affatto. L'obiettivo è l'esatto contrario: vogliamo che a prevalere sia il merito - osserva - perché soltanto in questo modo le persone davvero capaci possono fare strada e, per riuscirci davvero, stiamo immaginando dei percorsi decisionali collegiali".

Parlando di stipendi, il ministro spiega che l'intento del governo non è di premi a pioggia, ma di ricompensare le persone eccellenti: "Abbiamo destinato un terzo della legge di bilancio al rinnovo dei contratti pubblici. Non possiamo permetterci di utilizzare questi otto miliardi con gli aumenti a pioggia". "Dobbiamo avere il coraggio - conclude - di introdurre sistemi di valutazione delle persone che ci consentano di utilizzare questi otto miliardi e di premiare le persone eccellenti. Soltanto attraverso la capacità di valorizzare queste persone possiamo guardare con fiducia al futuro".

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