Caso Open, no della Camera al gup di Firenze: inutilizzabile chat e mail di Bonifazi, Lotti e Boschi
Solo il Movimento Cinque Stelle, favorevole al sequestro, ha annunciato in dichiarazione di voto in aula la sua contrarietà
Nell'ambito del cosiddetto caso Open, la Camera ha negato l'autorizzazione richiesta dal tribunale di Firenze per il sequestro di corrispondenza concernente i deputati Francesco Bonifazi e Maria Elena Boschi e dell'allora deputato Luca Lotti.
L'aula ha approvato la relazione della giunta per le autorizzazioni che proponeva di negare l'autorizzazione con 218 voti a favore e 29 contrari. Solo il Movimento Cinque Stelle, favorevole al sequestro, ha annunciato in dichiarazione di voto in aula la sua contrarietà.
Nel suo intervento, Enrico Costa (Azione), ha sottolineato le "complesse questioni giuridico costituzionali che la giunta ha affrontato nel corso dell'esame del caso" ma ha sintetizzato così i tre "motivi" contenuti nella relazione della giunta per le autorizzazioni: "la richiesta è stata trasmessa alla Camera solo dopo l'effettiva acquisizione delle corrispondenze dei parlamentari già durante le indagini preliminari in violazione dell'articolo 4 della legge 140"; la "presenza chiari indizi di fumus persecutionis nei confronti dei deputati"; "non è sufficientemente motivata nella parte esigenza del sacrificio minimo indispensabile dei valori di libertà e indipendenza della funzione parlamentare".
Iv, Avs, FI, Lega, Azione e Pd hanno annunciato voto a favore della relazione. Il M5s ha rimarcato la sua posizione contraria per voce di Carla Giuliano che ha sottolineato "l'arroganza del potere" e il rischio che si vada ad "incrinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni". Davide Bellomo (Lega) ha parlato del "pregiudizio su alcune persone che ha condotto l'attività di questi pm".
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