MODIFICHE SUL TAVOLO

Matteo Renzi, ora tocca alla legge elettorale: incontro con Berlusconi

Il premier, dopo aver messo al sicuro la riforma del Senato, punta a chiudere sull'Italicum. Mercoledì mattina vertice con il leader di Forza Italia

05 Ago 2014 - 21:46
 © ansa

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Mercoledì mattina si incontreranno Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Al centro del confronto tra il presidente del Consiglio e il leader di Forza Italia ci sarà la discussione sulle modifiche alla legge elettorale che da settembre sarà al centro del dibattito a Palazzo Madama.

Messa "al sicuro" la riforma del Senato ora Renzi punta deciso sulla legge elettorale, che da settembre riprenderà il cammino a Palazzo Madama. Berlusconi intende ribadire di essere l'interlocutore più affidabile, ma la riunione, allargata agli ambasciatori di Fi e Pd, servirà soprattutto per chiarire definitivamente i punti di incontro in merito alle modifiche da apportare alla legge.

Toccherà al Cavaliere, dopo i contatti tra gli emissari dei due partiti, dichiarare fino a che punto Forza Italia è disposta ad accettare le modifiche al testo licenziato dalla Camera. Argomenti che l'ex premier ha discusso per tutto il giorno in una serie di riunioni a palazzo Grazioli. Con Denis Verdini e Gianni Letta, i due "registi" della trattativa con i renziani e poi a via del Plebiscito sono arrivati anche Paolo Romani, capogruppo Fi al Senato con cui fare il punto sullo status delle votazioni a palazzo Madama. Riunioni anche con Niccolò Ghedini, Giovanni Toti e Deborah Bergamini.

Le premesse per siglare un nuovo patto ci sono tutte, ma l'intenzione del Cavaliere è quella innanzitutto di andare a palazzo Chigi ed ascoltare le proposte di Renzi: Vedrò quello che mi dice - sarebbe la linea - mi prenderò del tempo per riflettere e poi se ne riparla. Come a dire che a settembre, quando si entrerà nel vivo della trattativa, non è escluso un nuovo faccia a faccia.

L'intenzione infatti è quella di aprire alla possibilita' di modificare le soglie della legge elettorale, ma frenare sull'introduzione delle preferenze, un tema che tra l'altro non ha mai appassionato lo stesso Berlusconi. Un'opzione che sembra non convincere del tutto neanche Renzi, consapevole dei mal di pancia anche dentro il Pd ma anche del forte pressing, a favore, che viene dai piccoli partiti rappresentati, in queste ore, dal leader di Ncd Angelino Alfano. Su questo punto, il presidente del Consiglio, nel massimo sforzo di chiudere velocemente la partita riforme, dovrà per forza trovare una mediazione che accontenti tutti in vista della nuova kermesse di settembre.

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