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Marino dopo l'assoluzione: scuse da Renzi? Servono umiltà e onestà

Lʼex sindaco di Roma si toglie i sassolini dalla scarpa. Ma Orfini (Pd) lo attacca: "Cacciato perché incompetente, non per gli scontrini"

"Le scuse del presidente del Consiglio o dell'illuminato commissario del Pd romano richiedono capacità d'analisi, umiltà e onestà intellettuale.

Sulla base di queste tre capacità uno decide se scusarsi o meno". Così l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino a chi gli chiedeva se ora dopo l'assoluzione si aspetta le scuse di Renzi e Orfini.

Renzi statista? "Ognuno faccia esame di coscienza" - Non va certo di fioretto, Ignazio Marino, nel commentare l'assoluzione per la vicenda degli scontrini parlando della politica: "Il conto di certe azioni le paga il Paese, soprattutto quando riguardano la capitale di Italia. Qualcuno ora si dovrebbe guardare allo specchio e capire se ha la statura di statista e farsi un esame di coscienza". L'ex sindaco di Roma non ha perdonato il modo in cui la sua giunta cadde, dopo che i consiglieri Pd si dimisero davanti al notaio.

"Le scuse di qualcuno, e non sto parlando del presidente del Consiglio o dell'illuminato presidente del Partito democratico della capitale, richiedono una capacità di analisi una dota di umiltà e una onestà intellettuale, sono sicuro che sulla base di queste tre doti ognuno deciderà se scusarsi o no". Così l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha risposto a chi domandava se si attendeva le scuse del premier Matteo Renzi.

Orfini: Pd fece cadere Marino perchè era incapace - "Ricordo che chiedemmo le dimissioni di Marino non per gli scontrini (a farlo fu Sel) ma perché incapace di risolvere i problemi di Roma". Lo ha scritto su Twitter il presidente del Pd Matteo Orfini, commissario romano del partito, alla luce dell'assoluzione dell'ex Sindaco Ignazio Marino.

Marino replica: "Parole da Pinocchio" - "Orfini? Non me la sento di commentare parole che appartengono più ai libri di Collodi che alla realtà drammatica che la nostra città ha vissuto in questo ultimo anno". Lo dice in conferenza stampa l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino. "La mia giunta - dice ancora - ha chiuso Malagrotta, ha aperto nuove fermate della metropolitana ed ha avviato un piano di rientro e potrei fare molti altri esempi". "Durante la mia giunta - dice ancora Marino - il debito pubblico di Roma è sceso di 12 mila euro al giorno se questo non vuol dire ben governare...".

La polemica col direttore del Tg1 Mario Orfeo - Tra i passaggi della conferenza stampa di Marino c'è sicuramente da segnalare quello che riguarda il Tg1 e il suo direttore, Mario Orfeo, accusato dall'ex sindaco di aver condotto una campagna di killeraggio nei suoi confronti. "C'è il Tg1?", ha domandato Marino generando una risata nel pubblico e facendo notare l'assenza della troupe. E poi l'affondo: "Un grande direttore come Mario Orfeo, già dipendente dell'ingegner Caltagirone, ha seguito con grande attenzione tutto: la Panda rossa, gli scontrini i funerali dei Casamonica, aprendo ogni sera il Tg1 con queste notizie addirittura nei casi in cui c'erano i bombardamenti sulla Siria ha preferito parlare della panda rossa". "E oggi - ha aggiunto Marino - Mario Orfeo col suo telegiornale non c'è, e noi lo salutiamo e siamo sicuri che si sta occupando della guerra in Afghanistan".

"Il presidente del Consiglio si rifiutò di parlarmi" - "Sono un chirurgo, non uno psicologo". Ha detto Marino riferendosi indirettamente, ma senza citarlo, al premier Matteo Renzi. "Intelligenza politica e strategica - ha detto Marino - al momento in cui è stata avviata l'inchiesta Mafia Capitale e indetto il Giubileo straordinario", avrebbero, ha fatto notare, voluto un comportamento diverso. "Invece, in entrambi i casi il presidente del Consiglio - ha aggiunto - si è rifiutato di parlare con il sindaco della Capitale, mi sono molto interrogato, ma sono un chirurgo e non uno psicologo".