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Manovra, Giorgetti: "Debito pubblico è il nostro problema, il Mes non è la soluzione"

Il ministro dell'Economia risponde in Commissione bilancio della Camera: "Mai detto che l'Italia avrebbe ratificato il Mes"

"Il Mes non è la causa e nemmeno la soluzione ai nostri problemi".

Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo in Commissione bilancio della Camera. Sulla mancata approvazione del meccanismo europeo di stabilità, Giorgetti ha spiegato: "Non ho mai detto in Parlamento né in sede europea né altrove che l'Italia avrebbe ratificato il Mes". Secondo il Guardasigilli poi "il nostro problema si chiama debito e questo va a tenuto sotto controllo oppure il Paese non ce la fa".

Manovra, Giorgetti: "Debito pubblico è il nostro problema, il Mes non è la soluzione"  - foto 1
Tgcom24

"Io non ho mai detto in nessuna sede che l'Italia avrebbe ratificato il Mes, ho letto cose assurde e false. Io ho solo ricordato in sede europea che il Parlamento italiano aveva di volta in volta rinviato la votazione su una richiesta che arrivava dall'opposizione". E' l'affermazione, a tratti dura, di Giancarlo Giorgetti in Commissione bilancio alla Camera. "Dopo il quarto rinvio ho ritenuto e ho detto nelle sedi del governo che il parlamento avrebbe dovuto prendere una decisione" senza arrivare oltre il 31 dicembre e "il Parlamento italiano ha votato, come io avevo già anticipato", ha spiegato il ministro.

 

Lo stop al Mes non rappresenta "nessun fallo di reazione" rispetto al nuovo Patto di stabilità europeo. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo ad una domanda in Commissione bilancio della Camera. "Non so se questa decisione è stata adottata con una telefonata tra la presidente Meloni e l'onorevole Borghi, io questo non lo so" ha detto ironicamente. "Tendo a non leggere i giornali per cui non ho motivo di pensare se sia giusto o falso. Però una cosa io l'ho detta: quello che il Parlamento ha sempre rivendicato e il governo ha sempre rivendicato è la logica a pacchetto". "Qui non c'è stato nessun fallo di reazione per il patto di stabilità - ha proseguito - ma la presa d'atto che per quanto riguarda l'unione bancaria, il mercato dei capitali, l'assicurazione sui depositi purtroppo di progressi a livello europeo non se ne fanno. Dico purtroppo perché tutto si tiene". "Il Mes nasce in un momento particolare - ha concluso - ho detto che come ministro delle finanze avere uno strumento in più rispetto a situazioni di potenziale pericolo sarebbe stato più comodo ma il nostro problema non è il Mes ma il debito".

 

"Assuefatti a Lsd del debito, ora basta"

 "Abbiamo vissuto quattro anni in cui abbiamo pensato che gli scostamenti si potessero fare, che il debito e il deficit si potessero fare e si potesse andare avanti così senza tornare a un sistema di regole. Il problema non è l'austerità, il problema è la disciplina", ha aggiunto Giorgetti rispondendo alle domande in commissione Bilancio alla Camera durante l'esame della manovra. "Ci siamo assuefatti a questo Lsd che abbiamo preso in questi anni", ha aggiunto.

 

"Sul Patto di stabilità compromesso, va valutato nel tempo"

 L'accordo sul patto di stabilità "è un compromesso, se un compromesso verso il basso o verso l'alto, io ho detto e ribadisco che le valutazione le faremo tra qualche tempo". E' la linea del ministro Giancarlo Giorgetti, in commissione Bilancio alla Camera. "Il successo italiano è la possibilità dell'allungamento" fino a "7 anni per coloro che rispettano il Pnrr. "Vuol dire che bisogna rispettare il Pnrr - sottolinea Giorgetti - in tutta questa flessibilità è entrata ed è un grande successo del nostro Paese". La discussione sul nuovo Patto di stabilità, secondo il ministro, "è viziata dall'allucinazione psichedelica degli ultimi quattro anni, dove abbiamo pensato che lo scostamento si poteva fare e il debito si poteva fare". "Il problema non è l'austerità, è la disciplina per chi fa politica di prendere decisioni e attuarle anche se sono impopolari". Giorgetti ha osservato che un veto avrebbe portato a "tornare a regole molto peggiori di quelle che il governo si troverà nei prossimi mesi". 

 

Porta chiusa al Superbonus: "Camere sovrano ma non riusciamo a gestirlo"

 C'è poi il passaggio sul Superbonus 110 su cui l'alleato di governo Forza Italia continua a spingere per una mini proroga. E anche qui Giorgetti parla chiaro: "E' il Parlamento a decidere, ma io so quale è il limite oltre il quale non si può andare, questa è la realtà dei numeri" e il superbonus "è come una centrale nucleare che ancora non riusciamo a gestire". Anche il bonus al 70%, ha aggiunto, "vi assicuro che visto da fuori è tantissimo, dobbiamo uscire un po' da questa allucinazione di questi anni in cui ci sembra tutto dovuto" anche perché "quando fai debito lo paghi" e sono "miliardi sottratti agli italiani alle famiglie italiane, di spesa per la previdenza".

 

"Non ci saranno manovre aggiuntive"

 "Le previsioni che abbiamo previsto in Nadef sono coerenti con quanto previsto dal nuovo Patto di Stabilità e quindi non sono necessarie manovre diverse o aggiuntive". Lo ha assicurato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in Commissione Bilancio alla Camera.

 

Calenda: Giorgetti si dimetta, non ha la fiducia della maggioranza

 "Giorgetti dopo aver detto 'Il Mes era positivo per l'Italia da un punto di vista economico e finanziario' e averlo visto bocciare in aula senza colpo ferire, su iniziativa del suo partito, dovrebbe dimettersi. E' chiaro che il Ministro non gode più della fiducia della sua maggioranza e dunque non può godere di quella dei suoi interlocutori internazionali. Per un paese fortemente indebitato la fiducia e l'accountability sono valori che non posso venir meno. Per molto meno nella storia repubblicana ministri hanno compiuto questo atto anche a tutela della propria dignità personale"' Lo scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda.

 

M5s a Giorgetti: allucinazione è Ponte da 12 mld, non Superbonus

   "Giorgetti ha ripreso con la sua narrazione cantilenante e pseudo-fasulla sul Superbonus 110%. Come spesso gli accade, il titolare del Mef si esprime senza citare un dato o un numero, ma cercando solo l'iperbole. Giorgetti ha detto che quella per il Superbonus 110% è 'un'allucinazione' che deve finire. E' curioso sentire il titolare del Tesoro che sta autografando un esborso pluriennale da 12 miliardi per il ponte sullo Stretto parlare di stati allucinogeni. Oltretutto banalizzando il 'furto con scasso' ai fondi di coesione di Sicilia e Calabria. Per noi quello sì che è un vero e proprio delirio". Lo scrive in una nota il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo.

 

De Luca (Pd): ammette sue responsabilità per Patto al ribasso

 "Il ministro Giorgetti ammette la responsabilità di un accordo al ribasso sul Pattodi Stabilità. Si peggiora la proposta della Commissione, danneggiando gravemente l'Italia. Il governo mostra di non avere nessun peso e autorevolezza nell'Ue". Lo dichiara Piero De Luca, deputato dell'ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera. "La guerra, l`inflazione, le regole, il debito, il superbonus: Giorgetti in commissione Bilancio si attacca a tutto per cercare un alibi ad una legge di bilancio ingiusta e senza prospettive. Ma è l'insofferenza verso l'Europa che non riesce proprio a nascondere: per lui la sospensione del patto di stabilità è stata solo un`allucinazione collettiva e non un`occasione per cambiare in modo strutturale le regole verso una maggiore integrazione e solidarietà europee. Ed ora dà lezioni contro il debito e accetta il patto di stabilità dopo aver messo l'Italia nelle condizioni di non contare nulla", aggiunge la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga.

 

Faraone (Iv): Giorgetti sempre più semplice "notaio"

 "Giancarlo Giorgetti, il ministro dell'Economia 'a sua insaputa', ha tentato di spiegare come ha fatto a rifilare all'Europa il 'pacco' del Mes e averne in cambio quello sul Patto di Stabilità". Lo dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. "Un'operazione maldestra, che rende il vice di Salvini, sempre più un notaio che redige atti che vengono da altri, sia a Bruxelles che a Roma. Una mesta figura che ottiene il solo risultato di indebolire sempre di più l'Italia", conclude.
 

Manovra, c'è l'ok della Commissione bilancio

 Intanto la Commissione bilancio della Camera ha dato il via libera alla Manovra, che giovedì mattina approderà in Aula. Al termine dell'intervento del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sono iniziate le votazioni con le quali sono state tutte respinte le circa mille proposte di modifica presentate dalle opposizioni. I deputati sono convocati giovedì alle 9 per l'avvio della discussione generale. Le dichiarazioni di voto finali sono previste per venerdì alle 17, il voto finale intorno alle 19.

 

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