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Legge sullo Sport, allarme per la partecipazione a Tokyo 2020

La nuova norma, approvata in via definitiva dal Senato, potrebbe rappresentare un pericolo per gli atleti azzurri

Legge sullo Sport, allarme per la partecipazione a Tokyo 2020 - foto 1
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La nuova legge sullo Sport, approvata in via definita al Senato con 154 sì, potrebbe mettere a rischio la partecipazione a Tokyo 2020.

Se infatti dovesse venire meno l'autonomia del Coni, così come paventato dal Cio, l'Italia potrebbe non avere una squadra olimpica, il che significherebbe nessuna bandiera del Paese e nessun inno nazionale.

Se sul testo non verranno quindi apportate le modifiche richieste dal Comitato presieduto da Thomas Bach, tra le sanzioni che potrebbero arrivare c'è anche "la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico". Il Coni, appunto. L'immediata conseguenza sarebbe appunto l'esclusione da Tokyo 2020, in cui, con lo stop del Cio, la partecipazione della delegazione azzurra avverrebbe sotto la dicitura "atleti olimpici indipendenti".

Un provvedimento che il Comitato olimpico internazionale adottò nei confronti del Kuwait, quando nel 2015 il paese dell'Emiro fu sospeso a causa delle ingerenze politiche nell'organismo sportivo. Di fatto il governo kuwaitiano non aveva garantito l'indipendenza richiesta dal Cio per il comitato locale. E alle Olimpiadi di Rio 2016 gli atleti parteciparono "apolidi". Un bando adottato anche per l'India in precedenza a causa del mancato rispetto delle regole della carta olimpica, e per le ingerenze politiche nelle elezioni del comitato locale.

Tra gli effetti immediati della eventuale sospensione ci sarebbe anche la perdita di valore di tornei preolimpici in programma in Italia, come quello per la pallanuoto femminile. Non sarebbero più eventi che assegnano i pass per i Giochi. E se a stretto giro l'allarme è per Tokyo, all'orizzonte si possono paventare rischi anche per Milano-Cortina 2026. All'organizzazione dei Giochi invernali, per cui l'Italia ha battuto la Svezia a Losanna, mancano sette anni ma è certo che una sanzione del Cio nei confronti del Paese ospitante potrebbe causare un ricorso di Stoccolma-Aare, sconfitte nella corsa ai Giochi.