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Legge elettorale, Napolitano: "Lasciamo lavorare la Camera"

"La modifica allʼaccordo Renzi-Berlusconi - ha assicurato il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti - non è per noi una sconfitta"

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"Lasciamo lavorare la Camera". Questa la secca risposta del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai giornalisti che a Tirana, dove il presidente della Repubblica si trova in visita ufficiale, gli chiedevano un commento sugli ultimi sviluppi della legge elettorale dopo il nuovo accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.

E' arrivata l'ora che in Europa si "metta l'accento sulla prospettiva del rilancio e dello sviluppo" perché "non possiamo sopportare ancora a lungo una tendenza crescente alla disoccupazione, soprattutto giovanile", ha poi sottolineato il Presidente della Repubblica.

Toti: "La modifica dell'accordo non è una sconfitta per FI" - "La modifica all'accordo Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale non è per noi una sconfitta. Abbiamo voluto accettarla anche per dimostrare la nostra serietà nell'impegno sulle riforme". Così il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, ha commentato gli ultimi sviluppi della riforma elettorale. L'Italicum si applicherà solo alla Camera, mentre il proporzionale della Consulta varrà al Senato, che sarà abrogato entro 18 mesi.

"Se si fanno riforme, nessuna smania di andare al voto" - "Silvio Berlusconi - ha sottolineato Toti - non ha nessun retro pensiero perché si tratta delle riforme che vuole da anni. E' evidente che un cedimento al giorno da parte di Renzi non è un buon viatico, ma FI ci sarà sempre per difendere il Paese, ogni volta che c'è bisogno". "Non abbiamo nessuna smania di andare a votare se in questa legislatura si faranno le riforme che sono state promesse al Paese", ha aggiunto.

"Il disappunto di Berlusconi non è un ultimatum" - "Il disappunto di Berlusconi sulla modifica degli accordi per la legge elettorale non è un ultimatum, ma la constatazione che il contraente non è in grado di rispettare i patti", ha ribadito Toti. "Evidentemente - ha aggiunto - Renzi non è nelle stesse condizioni del leader di FI che i patti è in grado di rispettarli. Mi auguro che non ci siano altre sorprese perché la legge elettorale va approvata nell'interesse del Paese".