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Unioni civili, Boschi e Orlando: finalmente legge, svolta di civiltà

Con i decreti legislativi, dicono sottosegretario e ministro, si conclude lʼiter di una normativa importante: un impegno, affermano, che abbiamo mantenuto. Via libera anche ai decreti per la "Buona Scuola"

"Con i decreti legislativi terminiamo l'iter delle #unionicivili.

Era una promessa, ora è una legge". La sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi annuncia così il via libera ai dlgs sulle unioni civili da parte del Consiglio dei ministri. "Era un impegno che avevo assunto e che abbiamo portato a termine, è una legge che rappresenta una svolta di civiltà per l'Italia", ha aggiunto il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Le ultime disposizioni - I provvedimenti approvati a Palazzo Chigi secondo l'ordine del giorno della riunione diffuso, contengono "disposizioni per l'adeguamento delle norme dell'ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle previsioni della legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché disposizioni recanti modifiche e integrazioni normative per il necessario coordinamento sulla regolamentazione delle unioni civili delle disposizioni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti e nei decreti; disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e adozione di disposizioni di necessario coordinamento; disposizioni di coordinamento in materia penale".

"Le disposizioni prese - precisa ancora Orlando - sono anche a tutela dei cittadini dei Paesi che non riconoscono e talvolta osteggiano questo diritto".

Cirinnà: è il completamento dell'iter - "Con i decreti attuativi - spiega la senatrice del Pd Monica Cirinnà - vengono chiariti tutti i punti critici che sono emersi in fase di attuazione fissando principi e pratiche inderogabili, rispondendo, tra l'altro, pienamente alla disciplina prevista dalla legge Ue in base alla sentenza della Corte dei diritti dell'uomo del 21 luglio 2015".

"I decreti chiariscono infatti - continua - che, come per il matrimonio anche l'unione civile può essere celebrata in pericolo di vita in nave o in aereo. Si afferma poi che il matrimonio contratto all'estero da persone dello stesso sesso produce in Italia gli effetti dell'unione civile. E che questo questo vale solo per i cittadini italiani mentre per lo straniero continua a valere la legge del suo Stato, in ossequio ai principi del diritto internazionale privato".

"Inoltre - aggiunge - viene chiarito un punto sul quale si sono verificate criticità con comportamenti difformi da parte dei sindaci e cioè che sarà sufficiente il certificato di stato libero, al posto del nulla osta del Paese di origine, per quegli stranieri provenienti da Stati nei quali l'orientamento sessuale sia causa di discriminazione e nei quali l'omosessualità sia penalmente sanzionata".

"Viene inoltre fissata - sottolinea - la possibilità di delega delle funzioni di ufficiale di stato civile per celebrare l'unione civile, così come avviene per il matrimonio, a consiglieri, assessori o privati cittadini che abbiano i requisiti per essere eletti consiglieri comunali. Ed infine viene ben specificato che l'opzione facoltativa dell'adozione del cognome del partner non da seguito ad alcuna modifica dei dati anagrafici, quindi non vi è alcuna modifica del codice fiscale o di altri documenti".

"Bene ha fatto il ministro Orlando - conclude Cirinnà - a seguire con attenzione l'attuazione di una legge storica per i diritti nel nostro Paese, intervenendo con prontezza e puntualità affinché i diritti di cittadinanza di tutti fossero pienamente attuati".

"Buona Scuola", ok ai decreti - Primo via libera, in Consiglio dei Ministri, anche a otto decreti legislativi di attuazione della legge Buona Scuola, che ora vanno nelle Commissioni parlamentari competenti e in Conferenza Unificata per l'apposito parere. Resta fuori una nona delega, che riguarda il nuovo Testo Unico, cioè il riordino delle disposizioni legislative vigenti, per il quale è previsto un ddl specifico e successivo.