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Le tappe per la formazione del nuovo governo: si parte il 13 ottobre in Parlamento

 Tutti i passaggi istituzionali per arrivare al nuovo esecutivo

Le tappe per la formazione del nuovo governo: si parte il 13 ottobre in Parlamento - foto 1
Ansa

Ecco le scadenze del percorso per l'elezione dei presidenti delle Camere, passaggio obbligato per l'avvio delle consultazioni al Quirinale propedeutiche alla formazione del nuovo governo.

La data da segnare sull'agenda per l'inizio delle consultazioni non è ancora certa: queste ultime potranno essere avviate solo con l'elezione dei primi inquilini di Montecitorio e Palazzo Madama, che con i presidenti dei gruppi parlamentari sono gli interlocutori di questa importantissima fase che precede la nascita del nuovo governo.

I presidenti delle Camere - La loro elezione rappresenta il primo adempimento delle nuove Camere, convocate nella loro prima seduta per la mattina del 13 ottobre (alle 10 la Camera, alle 10.30 al Senato). Storicamente la "fumata bianca" arriva prima al Senato e poi alla Camera, spesso il giorno dopo.

 

A Montecitorio la prima seduta sarà presieduta da Ettore Rosato (Iv), vice presidente anziano nella scorsa legislatura. L'elezione del presidente scatta nei primi tre scrutini solo se si raggiunge la maggioranza dei 2/3; a partire dal quarto è sufficiente la maggioranza assoluta, pari a 316 voti.

 

Al Senato, presiedere la prima seduta toccherebbe al senatore a vita ed ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il più anziano tra i componenti di Palazzo Madama (è del 1925). Tuttavia, pare escluso che Napolitano possa adempiere a questo compito per le sue condizioni di salute, per cui lo scranno di presidente provvisorio andrebbe ad un'altra senatrice a vita, Liliana Segre, nata nel 1930. Nei primi due scrutini (previsti per la prima seduta) per eleggere il presidente serve la maggioranza assoluta dei voti dei componenti dell'Assemblea. Ove non si raggiunga tale maggioranza, si procede, nel giorno successivo, ad una terza votazione in cui basta la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando anche le schede bianche. Qualora nella terza votazione nessuno abbia riportato questa maggioranza, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che ne prende di più. A parità di voti sarà eletto il candidato più anziano di età: in base a questa regola Carlo Scognamiglio prevalse su Giovanni Spadolini.

 

 

I gruppi parlamentari ed i capigruppo - Entro due giorni dalla prima seduta i parlamentari devono dichiarare a che gruppo aderiscono: a quel punto i gruppi sono convocati per eleggere i rispettivi presidenti.

 

Il presidente del Consiglio - Da quando son eletti i presidenti delle due Camere il presidente del Consiglio uscente può salire al Quirinale per dimettersi: resterà comunque in carica per il disbrigo degli affari correnti fino alla nomina ed al giuramento del nuovo governo.
 

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