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La Manovra stoppa il bonus bebè, ma Fontana rassicura: "Ci sarà, in arrivo un emendamento per migliorarlo"

Senza proroga la misura a sostegno dei nuovi nati rischia di scomparire dal 2019. Ma il ministro della Famiglia tranquillizza: "Al lavoro per superare talune inefficienze della precedente versione"

La Manovra stoppa il bonus bebè, ma Fontana rassicura:
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Bonus bebè a rischio per i nati da gennaio.

Il sostegno alla nascita dei figli, 960 euro annui erogati in base all'Isee, infatti non è rientrato nella legge di Bilancio per il 2019 e la misura era stata rinnovata per il solo 2018. Ma il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, ha rassicurato che il bonus ci sarà: "E' in predisposizione un emendamento governativo".

Fontana: "Bonus sarà migliorato con un emendamento" - "La misura - ha sottolineato Fontana - ha richiesto una più attenta verifica sulla sua operatività ed efficacia, all'esito della quale si è deciso di presentare, sin dalla Camera, un emendamento governativo che miri a tenere conto, e a superare, talune inefficienze che erano emerse nella precedente versione".

La misura valida anche per i figli adottati - Finora il bonus bebè valeva anche per i figli adottati, in quel caso considerando il periodo di ingresso nella nuova famiglia, per italiani e stranieri con permesso di soggiorno. Anche la residenza in Italia era un pre-requisito, insieme all'indicatore Isee che non doveva superare i 25mila euro. L'assegno veniva raddoppiato per le famiglie con Isee sotto i 7mila euro.

L'assegno per i nuovi nati è di 960 euro l'anno - La norma, introdotta con la prima legge di Bilancio del governo Renzi, fortemente voluta dall'allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin, valeva per i nati del triennio 2015-2017 e lo scorso anno, dopo settimane di battaglia parlamentare per trovare le risorse, era stato prorogato ai nati del 2018. L'assegno era rimasto sempre a 960 euro l'anno (80 euro al mese) ma era stato ridotto l'arco temporale al solo primo anno di vita del bambino.

Per gli emendamenti c'è tempo fino al 15 novembre - La misura, così come i 5 giorni di congedo obbligatorio (e pagato al 100%) per i papà alla nascita dei figli, per proseguire il prossimo anno avrebbe bisogno di un intervento normativo che, la momento, non compare nella manovra all'esame della commissione Bilancio della Camera. Ma per presentare gli emendamenti c'è tempo fino a giovedì 15 novembre.

Al vaglio una proposta di proroga con una rimodulazione delle quote - Una proposta di proroga per i prossimi tre anni è contenuta nella proposta di legge sulle semplificazioni fiscali del Movimento 5 Stelle, in discussione in commissione Finanze della Camera. Nel testo si chiede il rinnovo del bonus fino a tutti i nati del 2021 rimodulando l'assegno in più fasce, sempre legato all'Isee (1.560 euro l'anno con Isee tra 7 e 13mila euro e 1.200 euro annui tra 13 e 19mila euro). Per questo bonus rinnovato si prevedono risorse per 377 milioni l'anno.