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Jobs act, Renzi: "Rivoluzione copernicana Investitori non hanno più alcun alibi"

Al termine del Cdm che ha approvato i decreti attuativi, il premier dichiara: "Più tutele per chi ha bisogno, più libertà per chi investe"

matteo renzi cdm
ansa

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi parla di "rivoluzione copernicana" annunciando il via libera ai due decreti attuativi del Jobs act. Il provvedimento, spiega, concede "più tutele a chi ne ha bisogno e più libertà a chi vuole investire". Sulla delega fiscale, "le sanzioni saranno inasprite per chi evade": l'obiettivo, sottolinea Renzi, è "porre il pubblico come consulente non nemico" e "allo stesso tempo ridurre la pressione burocratica".

Jobs act, Renzi: "Rivoluzione copernicana Investitori non hanno più alcun alibi"

Reintegro, "no all'opting out" - "Abbiamo deciso di non intervenire sull'opting out, sarebbe stato un eccesso di delega", ha detto il premier parlando della proposta di Ncd, non passata, di permettere ai datori di lavoro di aggirare l'obbligo di reintegro in caso di licenziamento economico illegittimo con il versamento di un super-indennizzo.

"Gli indennizzi per i licenziamenti ingiustificati andranno da un minimo di quattro a un massimo di 24 mensilità", ha poi spiegato il presidente del Consiglio in merito al nuovo contratto a tutele crescenti. L'aumento sarà di due mensilità per ogni anno di servizio.

"Lo scarso rendimento non è previsto, mettiamoci in testa che sarebbe stata una polemica solo di applicazione giurisprudenziale. Il datore di lavoro può comunque intervenire per licenziamento economico", ha aggiunto il premier. "Ai licenziamenti collettivi "è esteso lo stesso regime dei licenziamenti individuali", afferma infine Renzi.

"Ilva, responsabilità emozionante" - Quello su Taranto è stato "l'atto più emozionante del Consiglio dei ministri. La responsabilità ci chiama, e noi rispondiamo prendendo in faccia il vento che serve. Su di noi ricade di rimediare agli errori fatti in quella città che merita un grande diretto, investimento dello Stato italiano". E' quanto affermato da Renzi al termine del Cdm che ha approvato il decreto sull'Ilva e sulla città di Taranto.

"Gli interventi per Taranto ammontano a circa due miliardi - ha aggiunto il premier -. Trenta milioni saranno destinati al centro di ricerca sui tumori infantili dell'ospedale della città. Fra porto e infrastrutture sono già pronti 800 milioni". Per adempiere all'Aia dell'Ilva Renzi ha parlato di "circa un miliardo e qualche centinaio di milioni".

"Ci assumiamo la responsabilità e l'impegno di rimediare gli errori fatti in quella citrà perché il rilancio dell'Ilva non può andare a discapito dell'ambiente. La responsabilità ce lo impone", ha concluso il presidente del Consiglio.

Camusso: addio al tempo indeterminato - "Altro che rivoluzione copernicana", il governo Renzi "ha cancellato il lavoro a tempo indeterminato, generalizzando la precarizzazione". Cosi' la leader della Cgil, Susanna Camusso, che aggiunge: "Sono norme ingiuste, sbagliate e punitive".

Damiano: Ncd sconfitto, testo migliorabile - " Sconfitta la pretesa di Ncd di avere nel Decreto sul Jobs Act il cosiddetto opting out e il licenziamento per "scarso rendimento. Nel primo caso si sarebbe consegnato all'impresa il diritto di risarcire il lavoratore anche a fronte della decisione del giudice di reintegrarlo: una vera aberrazione che sarebbe stata contraddittoria con gli stessi indirizzi della Delega. Nel secondo caso si sarebbe sancita nei fatti la liberta' di licenziamento a disposizione dell'impresa." Lo afferma il Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano nel commentare le decisioni del Consiglio dei Ministri . " Rimane il problema dei licenziamenti collettivi per motivo economico: una soluzione contro la quale continueremo la nostra battaglia con l'obiettivo del miglioramento dei Decreti" conclude l'esponente Pd.

Sacconi: Art 18, passo avanti ma non basta - Il Jobs Act "rappresenta per ogni osservatore internazionale politico e finanziario la misura della nostra capacita' di autoriforma, la verifica della presenza o meno di una autentica leadership, la possibilità di superare un fondamentale vincolo alla crescita e una certa cultura ostile all'impresa". Lo dice il il capogruppo al Senato di Area popolare, Maurizio Sacconi, secondo cui "la bozza di decreto delegato, pur contenendo passi avanti nella regolazione, non solo la limita alle nuove assunzioni ma soprattutto mantiene, come già la legge Fornero che almeno era per tutti i contratti, una ampia area di valutazione discrezionale del magistrato e quindi di incertezza giurisprudenziale".

Speranza ironico: #Sacconibuonatale - "Nei decreti attuativi del Jobs act niente opting out e niente licenziamento per scarso rendimento. Rispettato il lavoro del Parlamento. Sacconi buon Natale". Lo scrive su Twitter il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, che lancia l'ironico hashtag #Sacconibuonatale.