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Ius soli, al Senato manca il numero legale: stop all'esame del ddl

Il provvedimento, di fatto, viene rinviato alla prossima legislatura

Ius soli, al Senato manca il numero legale: stop all'esame del ddl - foto 1
lapresse

Stop all'esame del ddl sullo ius soli al Senato per mancanza del numero legale nell'Aula di Palazzo Madama.

Dopo l'approvazione della manovra, il presidente Pietro Grasso ha messo in discussione il disegno di legge sulla cittadinanza, a cominciare dalle pregiudiziali. Ma il senatore della Lega, Roberto Calderoli, ha chiesto la verifica del numero legale prima di proseguire e il conteggio ha dato esito negativo.

Non essendoci quindi il numero legale per proseguire i lavori - e vista, come detto dallo stesso Grasso, la difficile colmabilità dello scarto fra senatori presenti e senatori assenti - il presidente ha fissato la prossima seduta per martedì 9 gennaio alle 17, quando, molto probabilmente, il Capo dello Stato avrà già sciolto le Camere in vista delle elezioni.

Calderoli: "Ius soli definitivamente naufragato" - "Sulla mia pregiudiziale di costituzionalità sullo Ius soli, e sulla mia richiesta di verifica del numero legale, nell'aula del Senato è mancato il numero legale e lo ius soli, come avevo già annunciato ieri, è definitivamente naufragato", ha dichiarato il senatore Roberto Calderoli della Lega. "Colpito e affondato. Morto e sepolto. Per me è una grande vittoria, perché sono stato io in questi due anni e mezzo, con le mie decine di migliaia di emendamenti, a bloccare in commissione e poi in Aula questa assurda e inutile proposta di legge che serviva solo a regalare un milione di nuovi voti al Pd".

Grasso: "Presenterò ddl appena entrerò in Parlamento" - "Lo ius soli purtroppo non si è potuto provare: mi impegno sin d'ora affinché la prima cosa che farò quando entrerò in Parlamento sarà presentare questo ddl per quegli 800mila ragazzi e ragazze che hanno diritto di essere cittadini italiani. Lo sono già, ma devono avere riconosciuto questo diritto". Lo ha detto il presidente del Senato, Piero Grasso, a margine dell'inaugurazione del comitato elettorale di Liberi e Uguali a Palermo.

Gasparri: "Orgogliosi di aver fatto naufragare una legge folle" - "Abbiamo sconfitto l'ultimo tentativo di introdurre la folle legge sullo ius soli che, dopo la votazione della legge di bilancio, alcuni gruppi di sinistra avrebbero voluto approvare in fretta e furia", è la reazione del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Gli emendamenti che abbiamo proposto, ma soprattutto la mancanza del numero legale in Aula, hanno fatto naufragare questo tentativo. Da un lato sollecitavano una legge assurda. Dall'altro, erano già partiti con i trolley per le vacanze".

Boni (Radicali): "Mattarella rinvii lo scioglimento delle Camere" - "A un passo dal rischio di perdere l'occasione storica di dare il diritto di cittadinanza a chi nei fatti è già italiano, chiedo al governo di porre la fiducia per votare la legge sullo ius soli. Non portare in Aula il provvedimento sarebbe una scelta ipocrita inaccettabile. I ministri che in questi ultimi mesi si sono pronunciati a favore, il premier Gentiloni, diano una possibilità a questo Paese di conquistare una legge che produca integrazione contro l'emarginazione. In questo senso credo sarebbe un atto responsabile da parte del Presidente Mattarella rinviare di due settimane lo scioglimento delle Camere", ha affermato Igor Boni dei Radicali.

Civati: "Terribile farsa" - "Un argomento importante, che riguarda i diritti di centinaia di migliaia di persone, è finito in farsa, una terribile farsa. Lo ius soli, su cui ministri, leader e premier avevano garantito l'impegno per l'approvazione, non sarà legge senza nemmeno lo straccio di un dibattito a Palazzo Madama. Giorno dopo giorno il provvedimento è stato affossato fino alla sentenza definitiva: niente da fare, perché all'appello mancavano oltre ai 5 Stelle e alle destre anche un terzo del gruppo del Pd". Così il segretario di Possibile, Pippo Civati, esponente di Liberi e Uguali.