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Incarico a Cottarelli: chiedo fiducia solo per legge bilancio, poi voto | Berlusconi: centrodestra unito alle urne

Lʼeconomista annuncia tempi brevi per la squadra di governo. Intanto Di Maio mobilita i suoi: "Il 2 giugno tutti a Roma col tricolore". Salvini: "Grazie a Mattarella il Pd torna al governo"

Incarico a Cottarelli: chiedo fiducia solo per legge bilancio, poi voto |  Berlusconi: centrodestra unito alle urne - foto 1
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Carlo Cottarelli, economista e commissario alla spending review nominato nel 2013 da Enrico Letta, è stato incaricato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, di formare il nuovo governo.

"Andrò in Parlamento per presentare una legge di bilancio e in caso di fiducia mi dimetterò ad inizio 2019, in alternativa mi dimetterò subito per andare a elezioni dopo agosto", così Cottarelli accettando l'incarico. Molti partiti annunciano però l'intenzione di votare contro questo esecutivo. Renzi: "Terza Repubblica? Salvini e Di Maio ci portano in terza media".

Luigi Di Maio e Matteo Salvini, usando toni durissimi, chiamano alla mobilitazione popolare contro i poteri forti e l'Europa delle banche, a difesa del diritto dei cittadini italiani di decidere il proprio governo.

La Lega annuncia che sarà presente in mille piazze il 2 e il 3 giugno, i Cinque Stelle, invece, puntano tutto su una manifestazione nazionale, a Roma il 2. Lo stesso il Pd che annuncia, invece, per il primo giugno una mobilitazione nazionale, sempre a Roma, a difesa del Colle e della Costituzione.

Nel frattempo, l'ex capo della delegazione italiana al Fmi, accettando il suo mandato, chiarisce che senza la fiducia è pronto a dimettersi immediatamente, in modo da andare al voto dopo agosto. In caso contrario, punta ad approvare la legge di bilancio, aprendo la strada quindi a elezioni per l'inizio del 2019. Parole che non placano minimamente gli attacchi furiosi di Lega e M5s contro Sergio Mattarella, accusato di aver privilegiato gli interessi di Bruxelles a quelli dei cittadini italiani.

Scontro Di Maio-Colle sui nomi - Di Maio e Salvini, tuttavia si distinguono nella richiesta di elezioni immediate: il leader leghista, com'è noto, ha sempre detto che in caso di rottura restava solo il voto prima possibile. Di Maio, invece, è molto più prudente: "Spero a ottobre, forse è meglio settembre", sottolinea a Matrix e intanto si cimenta in un duro botta e risposta con il Colle sui nomi dei ministri dell'Economia presentati a Mattarella. M5s: "Il Quirinale ha bocciato altri nomi", il Colle: "Mai arrivati".

Lega e M5s divisi su impeachment - Toni totalmente diversi anche circa la decisione di mettere in stato d'accusa il capo dello Stato: i Cinque Stelle annunciano, con Manlio Di Stefano, che presenteranno "appena possibile" la richiesta di impeachment. Il Carroccio, invece, prende tempo: "Io - osserva Salvini - le cose le faccio se ho elementi concreti: al momento non li ho, devo vedere, devo studiare".

Una frenata che rappresenta, al momento, l'unico punto in comune tra Lega e Forza Italia, i cui rapporti sono sempre piu' difficili. Matteo Salvini minaccia Berlusconi: se vota la fiducia a Cottarelli, addio alleanza. Berlusconi cerca di calmare le acque annunciando che non appoggerà questo esecutivo e assicurando che "l'unica soluzione per il futuro è il "centrodestra unito destinato a prevalere" alle prossime elezioni anche grazie al suo ritorno in campo. Ma Salvini resta freddo. Domenica sera si era lamentato del fatto che il leader di FI avesse difeso il Colle: "Invece di dire mezza parola a difesa di un suo alleato, dice sostanzialmente viva Mattarella, viva la Merkel. Ora non voglio fare scelte affrettate"". E, altrettanto gelido, alla domanda di Barbara d'Urso sull'alleanza di centrodestra, risponde enigmatico: "Ci penserò, ci penserò. Ma è certo che alla dignità e alla lealtà non rinuncio".

Tutto rivolto alla prossima campagna elettorale anche l'ex segretario Pd, Matteo Renzi che su Facebook si mostra decisamente ottimista: "E' l'occasione di una rivincita del Pd ma anche di un salvataggio del Paese che può essere fatto non solo dal Pd. Dobbiamo allargarci, non restare chiusi. Occorrerà l'impegno di tutti. Noi - assicura - ci saremo". Mobilitato anche il premier dimissionario Paolo Gentiloni che pubblica su Twitter la foto della folla di Piazza castello a Torino, "in difesa della Costituzione e del presidente della Repubblica".