Il giornalista Rai Sanfilippo: "Riscriverei le stesse cose contro Salvini, ma lascerei fuori sua figlia"
Dopo la polemica suscitata da un post su Facebook, il caporedattore di Radio Rai, intervistato dallʼAgi, si difende. La Rai valuta la sospensione
"Quel post lo riscriverei, senza citare la figlia di Salvini e chiarendo meglio il riferimento al suicidio del leader della Lega".
Con queste affermazioni, il giornalista di Radio Rai, Fabio Sanfilippo, in un'intervista all'Agi, Agenzia giornalistica italiana, risponde alle polemiche nate dopo la pubblicazione di un post sulla sua pagina Facebook. "Non hai un lavoro, non sai fare niente, certo stai in parlamento, ma con la vita che ti eri abituato a fare tempo sei mesi ti spari nemico mio" aveva scritto Sanfilippo sui social. La Rai ha avviato un procedimento disciplinare.
"Il mio non era un invito a spararsi - commenta il giornalista - ma la constatazione che Salvini si è fatto fuori politicamente. Inutile che faccia finta di non capire. Resta il fatto che io non ho mai usato i microfoni della Rai per fare propaganda politica e che quella è la mia pagina personale, che non utilizza alcun logo dell'azienda. È un po' come casa mia e io a casa mia scrivo e dico quello che mi pare”.
Il giornalista ammette, però, di essere stato ingenuo e accusa i colleghi: "Certo stupisce che quel post sia stato notato più di due giorni dopo la pubblicazione e questo mi fa sospettare che dietro ci sia la ‘manina' di qualche collega che mi vuole bene, ma non rinnego che sia un post contro Salvini in quanto portatore di idee malsane".
L'unica cosa di cui Sanfilippo si pente, è il riferimento alla figlia di Salvini: "Ora sono a disposizione della mia azienda e dell'Ordine dei giornalisti per spiegare le mie ragioni. Spero di essere ascoltato al più presto, anche perché ho saputo dai giornali del provvedimento disciplinare che la Rai ha avviato contro di me: nessuno si è premurato di chiamarmi”.
La Rai, dopo aver avviato un procedimento disciplinare, sta valutando la sospensione di Sanfilippo poiché, da quanto riporta LaPresse, i vertici di viale Mazzini non hanno gradito l'intervista non autorizzata rilasciata dal giornalista.