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Governo, intesa tra Renzi e AlfanoMaggioranza ok, ora il programma

Il premier incaricato vuole chiudere in settimana. Il leader di Ncd assicura: "Ci sarà lo stesso sostegno come nel governo Letta". No da Sel, Lega e Fratelli dʼItalia. Berlusconi chiederà il rispetto dei patti. Sì dal sondaggio M5S, Beppe Grillo vedrà Renzi

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Proseguono le consultazioni del premier incaricato che si concluderanno mercoledì con Berlusconi e il Pd. C'è il no di Sel e della Lega e i Cinque Stelle spaccati sulla decisione di partecipare o meno agli incontri. E poi c'è il lungo chiarimento tra Matteo Renzi e Angelino Alfano. Il leader di Ncd ha detto che il nuovo esecutivo avrà la stessa maggioranza che sosteneva Letta. Ora è faccia a faccia decisivo tra i due sul programma.

Per ora, i "renziani" professano ottimismo: tutto procede come deve. Giovedì ci sarà la stretta sulla squadra di governo e, assicura il braccio destro del premier incaricato, Graziano Delrio, il governo sarà pronto "entro la settimana".

Nichi Vendola ribadisce: Sel è "indisponibile a contribuire ad governo di larghe intese". Matteo Salvini invece chiarisce che resterà "dall'altra parte della barricata".

Il Nuovo Centrodestra, invece, tratta. Seguendo il suo filo conduttore: questo è un governo di coalizione; non un monocolore Pd. "E' la stessa maggioranza che ha sostenuto Letta", sottolinea Angelino Alfano che tira un sospiro di sollievo dopo il No di Sel. "Il primo scoglio è superato" esulta, prima di mettere i suoi paletti: niente patrimoniale e niente giustizialisti alla Giustizia.

Alfano chiede e incassa anche un confronto di maggioranza sui programmi, prima di dare il via alla fiducia. L'incontro si terrà mercoledì e dovrebbe essere Graziano Delrio a rappresentare Renzi che ha acconsentito alla richiesta di Ncd, ma non parteciperà al "tavolo" programmatico. Dopo il confronto di martedì sera, sembra che si stiano facendo passi avanti. Un dato di fatto confermato anche dalle parole di Maurizio Lupi: "Si chiude sabato o domenica". Un aiuto potrebbe arrivare a Renzi anche da Gal che non teme di andare divisa al voto di fiducia considerato che "all'interno" del partito c'è una certa "dialettica".

I Cinque Stelle invece attaccano: Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sul blog descrivono Renzi come "Arlecchino servo di due padroni", e cioè di De Benedetti e Berlusconi. Poi danno la linea sulle consultazioni: non si devono fare ma, visto che l'assemblea dei parlamentari è divisa in merito, hanno scelto gli iscritti. In un sondaggio online hanno vinto il sì. All'incontro in streaming con il premier incaricato ci sarà anche Beppe Grillo con i capigruppo D'Incà e Santangelo.

Renzi vede anche Fratelli d'Italia che ribadiscono la loro contrarietà alla "staffetta", ma promettono "un'opposizione responsabile". La mattina si chiude poi con l'incontro di Renzi con i Popolari per l'Italia che dettano al premier incaricato "precise condizioni" per dire sì e partecipare all'esecutivo: un'orizzonte di legislatura e una legge elettorale e riforme "per superare il bicameralismo". La riserva non sarebbe quindi sciolta: i "gruppi parlamentari Per L'Italia si sono riservati di definire la propria posizione finale" dicono.

Disponibilità ampia arriva invece da Scelta civica: il segretario Stefania Giannini parla di "partecipazione convinta in prima linea, condividendo tutte le responsabilità", anche di governo.

Berlusconi torna alla Camera, chiederà a Renzi il rispetto dei patti - La posizione di Forza Italia rispetto al governo di Matteo Renzi è chiara: Fi resta all'opposizione. Un concetto che mercoledì, alla Camera, Silvio Berlusconi a capo della delegazione azzurra andrà a ribadire ancora una volta al premier incaricato. Più che il faccia a faccia tra i due, a fare notizia, è comunque il "ritorno" del leader di Forza Italia nel Palazzo. E' la prima volta infatti da quando è decaduto da senatore che Berlusconi torna in Parlamento. Rientrato nella Capitale nel pomeriggio, Berlusconi ha riunito a palazzo Grazioli il vertice del suo partito per fare il punto della situazione. Le richiesta principale che ha intenzione di fare a Renzi riguarda l'impegno sulle riforme: "A Matteo chiedo di rispettare gli accordi così come sto facendo io", è il senso del ragionamento.