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Eutanasia: depositate in Cassazione 1,2 milioni di firme pro referendum

I documenti sono stati consegnati da Marco Cappato dell'associazione Luca Coscioni e dai coordinatori del comitato

Eutanasia, depositate in Cassazione le firme

Sono state depositate poco fa in Cassazione le oltre un milione e duecentomila firme raccolte per chiedere un referendum sull'"Eutanasia legale". I documenti sono stati consegnati da Marco Cappato dell'associazione Luca Coscioni e dai coordinatori del comitato.

Si tratta del primo referendum sul quale si depositano le firme dopo dieci anni. Il comitato dei promotori spiega che delle oltre 1,2 milioni firme, raccolte da più di 13mila volontari in oltre mille Comuni, quasi 400mila sono state online. Per la prima volta è stata utilizzata anche la firma digitale.

 

Prima di entrare in Cassazione, i vertici dell'associazione Luca Coscioni  hanno tenuto una manifestazione in piazza Cavour. C'erano tra gli altri Marco Cappato, tesoriere, Filomena Gallo, segretario nazionale, Mina Welby e Marco Gentili, co-presidenti, Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antoniani (Dj Fabo) e coordinatrice del Numero Bianco sul fine vita, insieme a tanti volontari  che si sono mobilitati durante l'estate per la raccolta firme di questa campagna referendaria.

 

"Oltre un milione e duecentomila cittadini italiani chiedono che finalmente si possa decidere di non dover più imporre, contro la volontà del malato, la sofferenza come una tortura insopportabile - spiega Cappato -. Poter decidere finalmente tra l'eutanasia clandestina che c'è già in Italia e quella legale, fatta di regole, responsabilità conoscenza, ovviamente assistenza per chi vuole vivere e rispetto della decisione chi non lo vuole più. Non ci sono arrivati i partiti ci può arrivare il popolo". 

 

Per Mina Welby "nessuno dei cittadini vuole morire, anche chi è in gravi condizioni. Ma io credo che quando la sofferenza è talmente grande e terribile ognuno abbia il diritto di dire basta. Non è sempre necessaria l'eutanasia e questo lo voglio dire al Vaticano: a mio marito non è stato fatto il funerale nonostante non fosse eutanasia la sua morte. Era semplicemente l'interruzione della sua ventilazione artificiale che era divenuta per lui insopportabile". 

 

 

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