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Emiliano riapre al M5s: battaglie comuni in cerca di un asse

Il governatore della Puglia: "Il Pd la smetta di dare a loro la colpa di tutto. Se oggi non ci fossero i Cinque Stelle questo Paese sarebbe in una crisi senza speranza".

Michele Emiliano non cede alle sferzanti accuse del M5s al Pd di queste ultime settimane e, come fece Pier Luigi Bersani, cerca ancora il dialogo con il movimento guidato da Beppe Grillo.

E lo fa cercando temi e battaglie che possano accomunare Pd e Pentastellati, come il reddito di cittadinanza, l'abolizione dei capilista bloccati nella legge elettorale, la cancellazione dei vitalizi e dei privilegi ai politici.

In un colloquio al Corriere della Sera, il candidato pugliese alla segreteria del Pd si dice pronto a dialogare con Grillo "su progetti precisi per evitare le larghe intese, che hanno fatto disciogliere il Pd e Forza Italia". "Se ci alleiamo con Berlusconi il Pd scenderà sotto il 10 per cento e non ci voteranno più nemmeno le nostre famiglie", rimarca. Un'alleanza di governo con l'M5S? "Io non penso a coalizioni o intese di sistema - osserva -. Di questi tempi esistono solo alleanze di programma, con temi condivisi su cui si puo' lavorare di concerto.

E' il metodo giusto, lo stesso che ho applicato in Puglia dove la commissione Antimafia è presieduta da una consigliera pentastellata". L'intenzione di Bersani di 'ricondurre i pentastellati nella normale dialettica democratica' lo fa sorridere: "Forse Pier Luigi si porta dietro dal 2013 il trauma dei Cinquestelle. Ma io no, ne sono del tutto immune".

"Loro ci sono già, nella normale dialettica democratica... Sono cittadini come me. Il Pd la smetta di dare a loro la colpa di tutto. Se oggi non ci fossero i Cinque Stelle questo Paese sarebbe in una crisi senza speranza".