LA SEGRETARIA DEM

Schlein: "Manovra mancata occasione sulla violenza contro le donne | In tv con Meloni per parlare di sociale"

"Siamo la prima forza di opposizione, sentiamo questa responsabilità. Il nostro avversario è il governo in carica", dice la segretaria Pd

07 Gen 2024 - 23:14
21.00 SCHLEIN SRV © Da video

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"Mi sono rivolta anche in quei giorni alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per dire almeno su questo terreno, del contrasto alla violenza di genere, proviamo a trovare un punto di caduta comune per far fare un salto in avanti al Paese, a quella straordinaria mobilitazione e invece non è andata così". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, ricordando che "quando noi abbiamo messo le poche risorse a disposizione dell'opposizione sul contrasto e la prevenzione della violenza di genere abbiamo chiesto alla maggioranza di fare la stessa cosa e, invece, si sono tenuti strette le loro mance e hanno preferito le ristrutturazioni dei campi da golf e non ci hanno seguito. Penso sia stata una grande occasione mancata da parte della maggioranza".

© Tgcom24

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"Questa destra è battibile", ne è convinta la segretaria del Pd che, parlando in tv, vede nelle prossime regionali un test per dimostrare che l'attuale maggioranza di governo si può sconfiggere. E per questo si augura uno sforzo comune per costruire, in vista delle elezioni, coalizioni ampie su 5 grandi temi tra cui le disuguaglianze, il lavoro e il salario minimo.

"C'è l'imbarazzo della scelta" su come mettere in difficoltà Meloni nell'annunciato confronto televisivo con Schlein, ha affermato la segretaria dem, che ha citato "la questione sociale delle diseguaglianze, che sono in aumento, la questione dei salari che sono tra i più bassi d'Europa, e dell'indifferenza di questo governo rispetto alla nostra proposta di salario minimo, la questione dei tagli alla sanità pubblica, il taglio alle pensioni dopo aver tuonato per anni contro la Fornero".

Il ragionamento della segretaria tocca anche la questione del ruolo del suo partito: "Siamo la prima forza di opposizione, sentiamo questa responsabilità, sappiamo di non essere autosufficienti, ma sul salario minimo siamo stati in grado di unire le opposizioni. Il nostro avversario è il governo in carica".

Da qui anche la speranza che ci sia una ricomposizione in Sardegna "soprattutto ora che emergono le spaccature della destra, Fdi ha sconfessato il disastro di governo di Solinas, e ha candidato il sindaco di Cagliari con una scelta di Giorgia Meloni", ha sottolineato per poi arrivare a questa conclusione: ciò "dimostra che anche la destra ha molte divisioni, sono sicuramente più bravi di noi a nasconderle, ma la polvere non resta sotto il tappeto a lungo: è un castello di carta, un accordo di potere" ma con "divisioni nel merito enormi e stanno venendo fuori".

E anche per questo il tema della sua candidatura alle Europee - ha spiegato - ora è l'ultima delle questioni, perché serve costruire prima di tutto "una idea della società nelle liste che dobbiamo fare, solide e plurali".

La segretaria del Pd ha risposto anche a una domanda sulla proposta di Federico Mollicone di una riforma del settore editoria: nel "segno che ci ha già preoccupato in questi mesi", ha sottolineando ricordando come nella conferenza stampa di fine anno Giorgia Meloni abbia difeso l'emendamento" cosiddetto "legge bavaglio che limita il diritto di cronaca e di informazione".

"Se fosse già approvato non avremmo potuto conoscere i contenuti di quelle ordinanze che hanno messo in evidenza gravi situazioni che riguardano Verdini su cui continuiamo a chiedere a Salvini di venire a rispondere", ha proseguito. "Io non li ho ma se avessi un cognato e un suocero che nell'ambito dei propri affari millantassero vicinanza con un ministro e un sottosegretario del suo partito sentirei il bisogno di dire che non c'entro nulla con quel sistema di intermediazione indagato dai pm in questo momento, c'è una tendenza preoccupante".

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