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M5s, Di Battista: smisi di votare Pd perché staccato dalla realtà

Il deputato grillino deluso dai democratici che si occupavano "solo di problemi interni"

"Smisi di votare Pd (e surrogati vari) quando mi resi conto che si occupava dei problemi interni e non di quelli dei cittadini che sosteneva di rappresentare".

E' il post "confessione" di Alessandro Di Battista. Il deputato grillino parla anche del suo Movimento. "Il M5s (con le sue imperfezioni e i suoi errori) non ha mai smesso di stare in piazza - si legge ancora - di occuparsi di temi, di soluzioni. Sta tutta qui la differenza".

Primi mesi in Parlamento difficili - "La politica (intendo dire quella 'istituzionale') non è una professione, è un 'servizio civile' da fare a tempo determinato. Qualcuno potrebbe obiettare: 'l'esperienza è fondamentale'. Senz'altro l'esperienza è molto importante, i primi mesi in Parlamento sono stati difficili, abbiamo dovuto imparare come scrivere un atto, abbiamo dovuto capire come funzionavano le commissioni. Avevamo davanti - ricorda Di Battista - gli 'esperti' che ci guardavano dall'alto in basso, poi a quei grandi esperti hanno bocciato tutto quel che si poteva bocciare.

Gli errori degli esperti - Gli 'esperti' hanno prodotto due leggi elettorali incostituzionali, gli 'esperti' hanno trasformato una Repubblica fondata sul lavoro in una fondata sui 'voucher', gli 'esperti' hanno bloccato l'Italia su riforme costituzionali bocciate dal Popolo sovrano, gli 'esperti' si sono occupati di banche, e poi banche e ancora banche, sostenendo il capitalismo finanziario (loro padrone) in modo vergognoso", conclude il deputato.