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Codice appalti, Anac: "Si apre a cugino o a chi mi ha votato"

Il presidente Busia punta il dito contro la soglia dei 150mila euro entro la quale è possibile ricorrere all'affidamento diretto. Per l'Ance, "si sono fatti dei passi avanti, ma restano perplessità sulla concorrenza".

Il nuovo Codice degli appalti ha luci e ombre, ma il principale problema è che "sotto i 150mila euro si dà mano libera, si dice non consultate il mercato, scegliete l'impresa che volete, il che vuol dire che si prenderà l'impresa più vicina, quella che conosco, non quella che si comporta meglio".

A dirlo è il presidente dell'Anac, Giuseppe Busia, spiegando che in questo modo "sotto i 150mila euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato, e questo è un problema, soprattutto nei piccoli centri". Per l'Ance, con il nuovo Codice degli appalti "si sono fatti dei passi avanti, ma restano perplessità sulla concorrenza".

 

 

"Soglie troppo elevate - ha quindi aggiunto Busia - per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate rendono meno contendibili e meno controllabili gli appalti di minori dimensioni, che sono,  va notato, quelli numericamente più significativi. Tutto questo col rischio di ridurre concorrenza e trasparenza nei contratti pubblici". "Bene l'impulso alla digitalizzazione degli appalti del nuovo Codice. Attenzione, però, a spostare l'attenzione solo sul 'fare in fretta', che non può mai perdere di vista il 'fare bene'. Semplificazione e rapidità sono valori importanti, ma non possono andare a discapito di principi altrettanto importanti come trasparenza, controllabilità e libera concorrenza, che nel nuovo Codice non hanno trovato tutta l'attenzione necessaria, specie in una fase del Paese in cui stanno affluendo ingenti risorse europee".

 

Vigilanza collaborativa e accresciuto ruolo dell'Anac

 Tra gli aspetti positivi del Codice, Busia ha indicato il rafforzamento della "vigilanza collaborativa, uno dei più efficaci strumenti di prevenzione che consente ad Anac di intervenire con tempestività e garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione, senza nessuna perdita di tempo. Le Pubbliche amministrazioni che vi aderiscono sottopongono in via preventiva gli atti di gara all`Autorità, che in tempi brevissimi, dai 5 agli 8 giorni, fornisce osservazioni e consigli, favorendo la deflazione del contenzioso".

 

"Un altro elemento positivo è il ruolo accresciuto di Anac di ausilio e sostegno alle stazioni appaltanti con la creazione di bandi tipo, documenti tipo, atti già pronti, che le amministrazioni possano usare. Si tratta di una forma di collaborazione e di promozione di 'buone pratiche', nello spirito di risoluzione dei problemi. Così l'azione dell'Autorità viene rafforzata per favorire la ripresa, affiancando le amministrazioni sul versante dei contratti, per renderli strumenti efficaci di realizzazione dei tanti progetti messi in campo, garantendo apertura, concorrenza e capacità di selezionare le imprese più idonee, dinamiche e innovative, al servizio dell'interesse pubblico. Attraverso i contratti-tipo, per esempio, e le nostre piattaforme informatiche, verrà monitorato il rispetto dei contratti collettivi di lavoro, evitando l`adozione dei cosiddetti 'contratti pirata', a garanzia dei lavoratori", ha spiegato il presidente dell'Anac.

 

Busia: "Burocrazia è anche buona, eliminarla toglie diritti"

 Busia ha quindi sottolineato come la burocrazia "negativa che frena la dobbiamo eliminare, siamo tutti d'accordo, ma non possiamo eliminare la burocrazia che fa controlli per far bene, che fa controlli per rispettare i diritti, che fa controlli perché i soldi vanno spesi bene, per garantire tutti coloro che lavorano nei cantieri e perché si usino materiali corretti. Si spendono meglio i soldi, non si violano i diritti, le opere durano di più e si rispetta la concorrenza". "Sono tutti valori che dobbiamo preservare se il Paese vuole crescere. La crescita sana l'abbiamo così".

 

Ance: "Passi avanti, ma restano perplessità sulla concorrenza"

 "Sul Codice appalti, con il poco tempo a disposizione vista la scadenza improrogabile del 31 marzo, sono stati fatti grandi passi avanti". Lo afferma la presidente dell'Ance, Federica Brancaccio, commentando il via libera del Cdm. In attesa del testo definitivo, prosegue, "registriamo con favore le modifiche su illecito professionale e revisione prezzi anche se va ancora affinato il meccanismo di revisione per renderlo veramente automatico ed efficace". "Restano però - precisa - perplessità sulla concorrenza, in particolare nei settori speciali che di fatto potrebbero sottrarre al mercato il 36% del volume dei lavori pubblici".

 

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